Rubano 380 chili di uva da tavola, arrestati dopo inseguimento
Nel bagagliaio sono stati rinvenuti circa 380 kg di uva da tavola, delle varietà “Vittoria” e “Millennium”
Prosegue l’attività di prevenzione e repressione dei reati, tra cui quelli di natura predatoria, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Caltagirone, in linea con le direttive del Comando Provinciale di Catania. I servizi di pattuglia vengono svolti in modo continuo, sia nei centri abitati che nelle aree rurali, per garantire sicurezza e legalità su tutto il territorio.
Nell’ambito di questi controlli mirati alla prevenzione e repressione dei furti d’uva, i Carabinieri della Stazione di Mazzarrone hanno intercettato un’utilitaria in transito in contrada Bongiovanni, nel territorio di Mazzarrone il cui conducente, alla vista dell’auto di servizio, ha improvvisamente accelerato, insospettendo i militari.
La pattuglia ha, quindi, effettuato una pronta inversione di marcia e ha dato inizio a un breve inseguimento, avvertendo ovviamente la Centrale Operativa della Compagnia di Caltagirone che ha seguito in tempo reale le fasi dell’intervento, allertando, nel contempo, tutte le pattuglie presenti in zona e inviando in ausilio anche le “gazzelle” della Compagnia di Caltagirone, che hanno rapidamente raggiunto i colleghi.
Una volta bloccata l’auto, i militari hanno proceduto all’identificazione degli occupanti, due uomini di 51 e 54 anni, entrambi residenti a Gela, disoccupati e già noti alle Forze dell’ordine per pregresse vicende giudiziarie. Durante la successiva perquisizione del veicolo, nel bagagliaio sono stati rinvenuti circa 380 kg di uva da tavola, delle varietà “Vittoria” e “Millennium”.
Gli immediati accertamenti hanno permesso di risalire al legittimo proprietario della frutta trafugata, un 75enne residente a Mazzarrone, proprietario di un vigneto situato proprio nella stessa contrada Bongiovanni. L’uva è stata, perciò, riconsegnata al proprietario, mentre i due soggetti sono stati arrestati per furto aggravato e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha convalidato il provvedimento, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.
Si evidenzia inoltre che i prodotti agricoli rubati, come nel caso in esame, vengono spesso immessi sul mercato in modo irregolare, anche attraverso la vendita su strada, senza alcun tipo di controllo sanitario o tracciabilità, con rischi concreti per la salute dei consumatori, e costituiscono un danno economico per i produttori onesti.