Catania

Sparatoria a Librino, scovato arsenale: tre fermi

Su delega della locale Procura Distrettuale, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso in data 10.6.2019 a carico di: Antonino Scordino, 54 anni, pregiudicato, poiché gravemente indiziato di detenzione illegale di armi da guerra, parti di armi da guerra e munizioni da guerra con l’aggravante di […]

Pubblicato 5 anni fa

Su delega della locale Procura Distrettuale, la Polizia di Stato ha dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso in data 10.6.2019 a carico di: Antonino Scordino, 54 anni, pregiudicato, poiché gravemente indiziato di detenzione illegale di armi da guerra, parti di armi da guerra e munizioni da guerra con l’aggravante di avere commesso il reato avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un’associazione mafiosa e con la finalità di agevolare l’affermazione sul territorio dell’associazione di stampo mafioso denominata Cosa Nostra clan “Santapaola-Ercolano”. 

Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezione Reati contro la Persona, avviate la sera del decorso 11 maggio a seguito del duplice ferimento, avvenuto in questo viale Moncada del rione Librino, di due soggetti attinti da tergo con colpi d’arma da fuoco mentre transitavano nella suddetta via a bordo di due scooter. Nell’occorso, il personale della Squadra Mobile eseguiva, unitamente a personale del locale Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, un accurato sopralluogo rinvenendo e sequestrando, oltre ai numerosi bossoli esplosi sul piazzale del sito in cui si era verificato l’evento criminoso, nel retro dell’edificio prospicente il luogo dell’agguato, il seguente armamento e munizionamento: – una pistola mitragliatrice PPS-43 cal. 7,62×25; – un caricatore curvo per fucile d’assalto Vz 58; – una molla per tale caricatore e complessive n. 5 cartucce; – una pistola mitragliatrice tipo “Micro Uzi” cal. 9 parabellum; – una cartuccia GFL cal. 9 mm. Luger; – un caricatore retto avente capacità 32 colpi, contenente n. 6 cartucce GFL cal. 9 mm. Luger; – un fucile d’assalto Vz 58 cal. 7,62×39; – un caricatore curvo contenente n. 12 cartucce cal. 7,62×39; – n. 24 cartucce cal. 7,62×39. 

Le indagini hanno consentito di acclarare che il suddetto armamento era stato detenuto da Antonino Scordino e che era stato abbandonato nei pressi dell’abitazione del medesimo nel timore di subire un controllo da parte delle Forze di Polizia, giunte rapidamente sul posto a seguito del citato ferimento. 

La riconducibilità di quanto sequestrato al fermato è stata possibile anche grazie alla presenza all’interno di una busta che conteneva parte delle armi, documentazione intestata all’indagato ed emessa poche ore prima del rinvenimento. 

Le modalità e le circostanze del rinvenimento dell’ingente quantitativo di armi e delle munizioni da guerra, nonché la storica vicinanza di SCORDINO al gruppo mafioso dei NIZZA di Librino, hanno indotto l’Autorità giudiziaria a contestare all’indagato anche l’aggravante di cui all’art. 416bis.1 c.p.. 

Inoltre, nel corso della perquisizione domiciliare eseguita a carico del fermato subito dopo la cattura, il medesimo personale della Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile in data 11 giugno 2019 arrestava arrestava: Antonino Scordino, 54 anni; Giuseppina Patrizia Aleo, 50 anni , pregiudicata, coniuge di Scordino; RUNGO Maria Giorgia Rungo, 22 anni, nuora di Scordino, poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di detenzione illegale di armi e munizioni da guerra o tipo guerra, di ricettazione e detenzione illegale di arma clandestina nonché di detenzione di banconote falsificate, con l’aggravante di avere commesso il reato avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un’associazione mafiosa e con la finalità di agevolare l’affermazione sul territorio dell’associazione di stampo mafioso denominata Cosa Nostra clan “Santapaola-Ercolano”. 

Infatti, durante la fase ispettiva, dentro la borsa in possesso della Rungo e all’interno dell’abitazione dei coniugi Scordino/Aleo, oltre ad un paio di manette di sicurezza e ad una carabina ad aria compressa, sono stati rinvenuti e sequestrati: – una pistola mitragliatore completa di caricatore; – una pistola semiautomatica Beretta modello 92 SB completa di caricatore con matricola abrasa; – n. 14 cartucce cal. 9 mm. Luger; – n. 14 cartucce cal. 9×21 mm; – n. 32 cartucce cal. 9×21 mm; – la somma di € 8.460,00, suddivisa in banconote da € 20,00 falsificate. 

Espletate le formalità di rito, Antonino Scordino è stato associato presso la casa circondariale di Catania – Bicocca, mentre Maria Giorgia Rungo e Giuseppina Patrizia Aleo sono state associate presso il carcere di Catania – piazza Lanza. 

Su richiesta di quest’Ufficio il G.I.P. presso il Tribunale di Catania ha convalidato i tre arresti in flagranza ed ha applicato allo Scordino ed alla Aleo la misura cautelare della custodia in carcere, disponendo la scarcerazione della Rungo per assenza di esigenze cautelari. 

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