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Antoci oggi a “La vita in diretta” mentre la polemica si fa aspra

Oggi pomeriggio su Rai uno, nel corso della trasmissione “La vita in diretta”, l’ex  presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci verrà intervistato e spiegherà il suo punto di vista con specifico riferimento alla relazione della Commissione sul fallito attentato nel maggio 2016 che ha sollevato aspre polemiche. Lo stesso Antoci, riferendosi a Fava afferma: […]

Pubblicato 5 anni fa

Oggi pomeriggio su Rai uno, nel
corso della trasmissione “La vita in diretta”, l’ex  presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe
Antoci verrà intervistato e spiegherà il suo punto di vista con specifico
riferimento alla relazione della Commissione sul fallito attentato nel maggio
2016 che ha sollevato aspre polemiche.

Lo stesso Antoci, riferendosi a
Fava afferma: “Fava dice che io sono in ogni caso una vittima? Non
m’interessa. Io sono vivo grazie alla mia scorta. Ci sono stati due poliziotti
morti in 24 ore. Ci sono i milioni di euro finiti alla mafia dei pascoli. E
l’indagine la fanno sulla dinamica dell’attentato. La magistratura ha fatto un
lavoro certosino. E’ una pagina buia, vergognosa quella scritta dall’Antimafia
siciliana. Danno credito a persone che non portano prove. Io difendo i
magistrati e le forze dell’ordine. Ma forse il fatto che l’ex presidente del
Parco e la sua scorta quella sera non siano morti basta per alimentare la
solita più che sperimentata macchina del fango. Il tema non è Antoci: Falcone
diceva bisogna morire per essere credibili. Non si può gettare nel piatto tre
ipotesi e dire scegliete quella che vi piace. E’ una cosa vergognosa”.

Sulla vicenda interviene anche
Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto:  “In un mio recente articolo avevo parlato del
mascariamento con toni duri e persino profetici. In particolare prevedevo
sarcasticamente che se sei stato minacciato o ti han fatto un attentato
che magari è stato sventato… Non ti preoccupare diranno che te lo sei fatto
da solo od insinueranno il dubbio. Usavo più o meno queste parole. Ebbene
oggi in relazione all’attentato di Antoci, che non è smentibile, la relazione
della commissione regionale siciliana presieduta da Claudio Fava, dice che
“Alla luce del  lavoro  svolto da  questa Commissione corre
l’obbligo di  evidenziare che,  delle  tre ipotesi 
formulate,  il  fallito  attentato  mafioso  con 
intenzioni   stragiste  appare 
la  meno  plausibile”. Si ripete quindi in modo puntuale che in
Sicilia sopravvivere

agli attentati mafiosi è come se
fosse un peccato capitale…  Prendo atto che dai tempi del fallito
attentato all’Addaura a Falcone in Sicilia nulla o poco è cambiato.  Dalla
commissione regionale di Claudio Fava mi aspettavo sinceramente altro. Ossia
che andasse a fondo sugli affari che la mafia fa in Sicilia, su come si evolve
la mafia in Sicilia, non che dedicasse il proprio tempo a costruire tesi
alternative a quelle della procura messinese confermate dai rilievi tecnologici
della Polizia scientifica di Roma. Fossi Claudio Fava a questo punto mi
dimetterei”.

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