Agrigento

Agrigento, solenne pontificale chiude le onoranze a San Gerlando 2020

Un solenne pontificale presieduto da mons. Vincenzo Bertolone, vescovo della Diocesi di Catanzaro-Squillace e postulatore della causa di beatificazione del venerabile giudice Rosario Livatino ha chiuso le onoranze a san Gerlando 2020. Hanno concelebrato insieme a Bertolone  il card. Francesco Montenegro e i sacerdoti della Diocesi agrigentina.   Presenti il sindaco e tutte le autorità […]

Pubblicato 4 anni fa

Un solenne pontificale presieduto da mons. Vincenzo Bertolone, vescovo della Diocesi di Catanzaro-Squillace e postulatore della causa di beatificazione del venerabile giudice Rosario Livatino ha chiuso le onoranze a san Gerlando 2020.

Hanno concelebrato insieme a Bertolone  il card. Francesco Montenegro e i sacerdoti
della Diocesi agrigentina.  

Presenti il sindaco e tutte le autorità cittadine, durante la celebrazione la città di Canicattì ha offerto l’olio per la lampada che arde dinanzi l’urna che custodisce le reliquie del Santo mentre  il Corpo della Polizia locale di Agrigento ha recitato la preghiera a San Gerlando. 

Avvicinato dai cronisti prima della concelebrazione,
mons. Bertolone ci  preannuncia alcuni
temi che poi svilupperà ampiamente nella sua omelia: Ricordare il patrono della città e in particolare il patrono san
Gerlando significa ritornare alla passione apostolica che questo vescovo ha
messo a disposizione del popolo per ravvivare la fede in un contesto sociale
difficilissimo. Anche oggi il contesto sociale non è meno facile di quel tempo
ma come Gerlando spetta a noi di essere testimoni autentici di Cristo
annunciando il Vangelo , testimoniandolo con una vita semplice, umile da veri
servitori di Cristo e del suo Vangelo”.

Mons. Bertolone definisce poi “una felice coincidenza l’essere postulatore della causa di beatificazione del giudice Rosario Livatino e” e devo ringraziare sua Eminenza perché ha voluto affidarmi questa causa. E’ un ringraziamento sincero non tanto per l’onore di seguire questa causa quanto per la ricchezza spirituale che già ho acquisito dentro di me leggendo tutto quanto riguarda la causa e per la quale sto lavorando con amore e passione. Vorrei dire a tutti imitiamo questo servo di Dio che ha avuto grande fede, coerenza di vita e tanto coraggio”.

Non poteva mancare un accenno alla emergenza sanitaria che si sta attraversando:”Facevo poco fa riferimento alla fede e alla perdita dei valori – aggiunge il prelato – e per quanto riguarda il coronavirus, cerchiamo di non lasciarci perdere dal panico, cerchiamo di avere grande fiducia, osservare tutti i  suggerimenti che il ministero della sanità ci ha offerto ma nello stesso tempo come hanno fatto tanti nostri fedeli amici nei secoli passati, raccomandiamoci al signore perché ci liberi da questa epidemia e da tanti altri mali”.

testo e foto di Diego Romeo

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