Cronaca

Corruzione a Lampedusa, si aspetta la … bomba

Delicata e difficile inchiesta della Guardia di finanza sui rapporti Enac e società che ha gestito il deposito carburante

Pubblicato 2 mesi fa

Si aspetta solo la bomba. E bomba è il titolo della puntata di stasera de “Il cavallo e la torre” condotto e guidato da Marco Damilano che con un’inchiesta giornalistica fatta alla vecchia maniera da Peppe Ciulla, ha tolto il velo ad una intricatissima vicenda costituita “da un intreccio di potere e di affari che ha rischiato di mettere in gioco la sicurezza di Lampedusa. Un intreccio di potere e di affari che coinvolge l’Enac, l’Ente nazionale dell’aviazione civile, l’autorità italiana che controlla il traffico aereo civile sull’intero territorio nazionale”come recita il testo che accompagna il trailer prima della messa in onda della puntata.

Bomba perché viene evocata dalle dichiarazioni da Gaetano Tafuri, ex amministratore unico di Ast aeroservizi, la società che gestisce l’aeroporto di Lampedusa, appositamente intervistato sul deposito di carburante (gestito dalla società Nautilus Aviation Spa di Giacomo Cusumano) e sequestrato qualche anno fa dalla Procura della Repubblica di Agrigento. Proprio il deposito di carburante e relativa cisterna sono finiti nel mirino del procuratore aggiunto Salvatore Vella e del sostituto Cecilia Baravelli che hanno chiesto, ottenendolo appunto nel 2021, il sequestro dell’impianto, perché, sempre secondo l’accusa “nell’attività del deposito aeroportuale, destinato ad assicurare il rifornimento degli aeromobili ed affidato alla gestione della una società a capitale privato, Nautilus Aviation Spa di Giacomo Cusumano, ci sono pericoli per la salute dei lavoratori e l’incolumità pubblica, determinato dal rischio concreto ed attuale di incendio”.

Da questa analisi stringente e preoccupante è venuta la definizione di bomba, anzi di bomba atomica, per dare certezza al pericolo esistente ed incombente, al momento del sequestro, sull’isola.

Le indagini vennero avviate dopo un esposto alla Procura dei responsabili della Ast aeroservizi Spa, società concessionaria di Enac per la gestione dello scalo dell’isola. E finì indagato l’amministratore delegato, Giacomo Cusumano, 60 anni di Palermo, per violazione di norme previste dal testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Le verifiche, ricostruì la Procura con una nota, vennero affidate al personale della Guardia di finanza e dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento e vennero “accertate numerose e gravi irregolarità nel funzionamento delle attrezzature e dei dispositivi antincendio, nonchè numerose violazioni della normativa sulla sicurezza dei lavoratori, tali da non consentire ulteriormente l’esercizio dell’attività del deposito di carburanti”.

Già allora, il sequestro del deposito sembrò un fatto clamoroso e ciò impediva a chiunque di fare rifornimento nell’isola. Ma, non era ancora noto – ed ecco lo scoop de “Il cavallo e la torre” – che le attività d’indagine su Lampedusa e sul suo deposito di carburante erano iniziate già un anno prima dalla denuncia di Tafuri, con un’altra attività di inchiesta ben presto estesa in tutta Italia a caccia di elementi indiziari e prove – con tanto di intercettazioni ambientali e telefoniche, consulenze tecniche – e che oggi annovera decine e decine di persone indagate e decine di capi di accusa tra cui il più grave risulta essere la corruzione. Ed ecco nuovamente la bomba evocata all’inizio, quella che si aspetta da un momento all’altro con i provvedimenti della procura agrigentina e pienamente anticipati dalla trasmissione di Rai tre. Provvedimenti importanti (difficile, tuttavia, pensare ad arresti perché di tempo ne è passato dall’inizio dell’indagine) e significativi che sarebbero in itinere dopo che la Procura ha puntato i fari sui rapporti tra Enac (Ente Nazionale per l’aviazione civile) e Nautilus. Il tutto condensato in più rapporti giudiziari e annotazioni sottoscritte dalla Guardia di finanza – Compagnia di Agrigento – e che oggi potrebbero davvero svelare sviluppi e rapporti su scala nazionale davvero clamorosi. Una bomba, appunto.

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