Cronaca

Droga sull’asse Belgio-Favara: processo “Up&Down” agli sgoccioli

L'inchiesta Up&Down ipotizza un vasto traffico internazionale di droga che dal Belgio - passando per Palermo - riforniva le piazze di spaccio agrigentine

Pubblicato 3 anni fa

Battute finali del processo scaturito dall’inchiesta “Up&Down”, eseguita dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento e della Tenenza di Favara alla vigili di Natale del 2016, che avrebbe fatto luce su un vasto traffico internazionale di droga che dal Belgio – passando per Palermo – riforniva le piazze di spaccio agrigentine. Il prossimo 21 dicembre, infatti, è prevista la requisitoria dell’accusa nei confronti dei cinque imputati dello stralcio ordinario: Si tratta di Carmelo Fallea, 44 anni, di Favara, Gaspare Indelicato, 37 anni, di Favara, Calogero Presti, 46 anni, di Favara e Rania El Moussaid, 34 anni, originaria del Marocco e residente ad Agrigento, Carmelo Vaccaro, 42 anni.

Nella giornata di ieri l’avvocato Salvatore Pennica, che difende l’imputata Rania El Moussaid, ha chiesto e ottenuto la deposizione di Vincenzo Giudice, compagno della donna, condannato in Appello nell’inchiesta “Verbero” a 18 anni di carcere per essere uno dei tre capi della cosca mafiosa di Pagliarelli: “I viaggi che effettuava Rania a Palermo erano perché oltre a essere la mia fidanzata collaborava anche con l’agenzia di scommesse”.  

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Claudio Camilleri e condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Agrigento e dalla Tenenza di Favara, dall’Aprile al Novembre del 2014, ha portato all’individuazione di un’organizzazione criminale operante nella provincia dedita al traffico di cocaina e di hashish che dal Belgio e da Palermo faceva pervenire regolarmente presso Favara per poi distribuire le sostanze stupefacenti al dettaglio. È stato proprio il percorso che seguiva la droga verso il basso dal nord Europa all’Italia a dare il nome all’indagine “Up & Down”. 

Durante il corso dell’indagine è stato effettuato l’arresto nel giugno 2014 di Calogero Presti che nella sua abitazione di campagna aveva 20 kg di hashish. Nel periodo delle indagini in manette era finito anche Ignazio Blandino che appena sbarcato a Lampedusa proveniente da Porto Empedocle aveva appena ricevuto 50 grammi di cocaina da soggetti dell’organizzazione oggetto d’indagine. Un ulteriore sequestro di 1 kg di cocaina e di 4 kg di hashish era stato effettuato nel settembre del 2014: da qui i militari hanno appurato la metodologia di spedizione dal Belgio all’Italia attraverso ignare compagnie di trasporto favaresi.

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