Faida di Palma di Montechiaro, Patronaggio: “Ambiente omertoso, nessuna collaborazione” (ft e vd)
E’ in corso la conferenza stampa, nella sala riunioni della Procura della Repubblica di Agrigento inerente l’operazione odierna che ha fatto luce su due omicidi ed una serie di reati contro il patrimonio ed il possesso di armi. E’ il procuratore capo, Luigi Patronaggio, insieme al sostituto procuratore Alessandra Russo, al Comandante dei Carabinieri Giovanni […]
E’ in corso la conferenza stampa, nella sala riunioni della Procura della Repubblica di Agrigento inerente l’operazione odierna che ha fatto luce su due omicidi ed una serie di reati contro il patrimonio ed il possesso di armi.
E’ il procuratore capo, Luigi Patronaggio, insieme al sostituto procuratore Alessandra Russo, al Comandante dei Carabinieri Giovanni Pellegrino, al capo della Squadra mobile di Agrigento, Giovanni Minardi, a spiegare i dettagli della vicenda ed afferma: “Abbiamo lavorato in un ambiente fortemente omertoso, dove viene negato l’evidenza e non si collabora, la tristezza che viene fuori da queste due vicende è che piangiamo morti ma non ci si rivolge alle istituzioni ancora nel 2020”.
Stamani,
come è noto la squadra mobile di Agrigento e i carabinieri hanno eseguito diverse misure cautelari tra Palma di
Montechiaro e Licata. Nove le ordinanze che hanno permesso di fare luce su due
omicidi, quello di Enrico Rallo e di Salvatore Azzarello, avvenuti
rispettivamente a Palma di Montechiaro il 9 novembre del 2015 e il 18 settembre
del 2017, attribuibili a due gruppi familiari contrapposti, strutturati in due
organizzazioni criminali distinte con disponibilità di armi e munizioni. Le
indagini, particolarmente complesse, si sono avvalse dell’uso di mezzi tecnici
e della particolare conoscenza del territorio da parte della polizia giudiziaria.
L’ordinanza
cautelare ha permesso inoltre di disarticolare due clan familiari dediti a
reati contro la persona e il patrimonio.
Tre
indagati sono finiti in carcere, due ai domiciliari e per gli altri 4 è stato disposto
l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I reati contestati, a
vario titolo, vanno dall’omicidio all’illecita detenzione di armi, alla
ricettazione al favoreggiamento personale.
In carcere sono finiti: Ignazio Rallo, 39 anni; Roberto Onolfo, 28 anni; Angelo Castronovo 63 anni. Ai domiciliari: Pino Azzarello, 39 anni; Carmelo Pace, 58 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giacomo Alotto, Gaetano Gioacchino Burgio, Giuseppe Giganti e Giuseppe Rallo.