Agrigento

Quasi venti giorni ai domiciliari da innocente: risarcito ragioniere Girgenti Acque

Un risarcimento di 7500 euro per una ingiusta detenzione di diciotto giorni trascorsi in regime domiciliare

Pubblicato 3 anni fa

Un risarcimento di 7500 euro per una ingiusta detenzione di diciotto giorni trascorsi in regime domiciliare. E’ quanto disposto dalla Corte d’Appello di Palermo nei confronti di Michele Daina, ragioniere del gruppo Girgenti Acque, coinvolto nel 2015 nell’inchiesta “Duty Free”, operazione eseguita dalla Guardia di Finanza di Agrigento , su un presunto giro di tangenti all’Agenzia delle Entrate in cambio di favori o annullamenti di sanzioni tributarie. Daina è difeso dall’avvocato Giuseppe Scozzari.

Daina, che era accusato di aver avuto un ruolo nel presunto accordo corruttivo tra l’allora presidente di Girgenti Acque Marco Campione e il direttore dell’Agenzia delle Entrate Pasquale Leto,  fu poi assolto dal Tribunale di Agrigento. Così come tutti gli altri membri del gruppo Girgenti Acque e lo stesso Leto (condannato solo per abuso d’ufficio e non per corruzione).

In quell’occasione il gup Giuseppe Miceli dispose il rinvio a giudizio nei confronti di 12 persone che attualmente si trovano sotto processo davanti i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara. 

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