Cultura

Sciacca ospita al Teatro Samonà i Caprichos di Goya

Si tratta di 80 incisioni in acquaforte ed acquatinta che il grande pittore spagnolo rese pubbliche nel 1799

Pubblicato 15 minuti fa

Saranno esposti per la prima volta in Italia, al Teatro Popolare Samonà di Sciacca, i Caprichos di Goya: 80 incisioni in acquaforte ed acquatinta che il grande pittore spagnolo rese pubbliche nel 1799. Un patrimonio artistico inestimabile, che sarà visitabile all’interno della mostra dal titolo “Francisco Goya, l’artista della libertà. Tra verità e satira”, in programma dal 20 dicembre 2025 al 20 gennaio 2026, in una mostra curata da Mery Scalisi con Alessia Zannella. Sarà un periodo natalizio caratterizzato da un evento straordinario dunque non solo per la città di Sciacca, con un’inaugurazione che avverrà a pochi giorni dal 25 dicembre. Anche questa mostra, così come accaduto per “Caravaggio tra l’oscurità e la luce”, curata da Denis De Paoli con Giulia D’Achille ed Elia Pilati, è organizzata da Mediterranea Arte, realtà imprenditoriale attiva nella produzione, organizzazione e promozione di mostre ed eventi culturali che, in collaborazione con il Comune di Sciacca e con la Regione Siciliana, ha deciso di continuare a puntare sul Teatro Popolare Samonà come Polo espositivo della Sicilia occidentale. Oltre ad essere un capitolo fondamentale della storia dell’arte, i Capricci di Goya sono immagini cariche di ironia e spirito critico, e testimoniano l’anima coraggiosamente beffarda del grande pittore. Che, con queste incisioni, prendeva in giro il potere aristocratico attorno alla corte di Spagna, raffigurando, con linguaggio diretto ed ironico, nobili corrotti, religiosi ipocriti e persone ingannate. Ne è solo un esempio la serie delle “asinerie”, stampe in cui compaiono figure con corpo umano e testa d’asino. Un modo diretto per parlare di educazione e responsabilità dal messaggio semplice e duro: se chi insegna è un asino, l’allievo non potrà diventare migliore del maestro. Eppure nel 1807, Goya donò le lastre in rame originali dei suoi “Capricci” al re Carlo IV di Spagna, permettendo in tal modo alle sue incisioni di finire nelle collezioni della Corona e, successivamente, nell’attuale Calcografía Nacional di Madrid. Ma non è tutto: al Teatro Popolare Samonà di Sciacca, oltre ai “Capricci”, sarà possibile apprezzare da vicino anche quattro esemplari della prodigiosa produzione pittorica di Goya, tra cui spicca l’Apoteosi di Santa Caterina, olio su tela risalente tra la fine del diciottesimo e l’inizio del diciannovesimo secolo. Al Teatro Popolare Samonà si conclude il prossimo 14 dicembre, invece, la mostra su Caravaggio e i pittori Caravaggeschi, con il quadro che raffigura “L’incredulità di San Tommaso” che Mediterranea Arte trasporterà a Roma affinché venga esposta dentro la chiesa di Sant’Agnese in Agone, situata in piazza Navona, uno dei beni culturali che fanno parte dei Musei Vaticani. E Mediterranea Arte continua a puntare anche sul Castello Maniace di Ortigia, a Siracusa, dove dopo il grande successo della mostra sugli impressionisti dal titolo “Frammenti di luce e colori, da Monet a Renoir”, a cura di Stefano Oliviero, è tuttora in corso “Visioni d’arte in Sicilia tra Ottocento e Novecento. Sciatuzzu miu”, esposizione curata da Mery Scalisi che rappresenta un viaggio emozionale e visivo attraverso due secoli di arte siciliana, dalle luci poetiche dell’Ottocento alle avanguardie del Novecento.

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