Emergenza Covid-19

Coronavirus ed economia: il report di Bankitalia sulla Sicilia

Turismo, imprese, occupazione: i dati economici in Sicilia nel report di Bankitalia

Pubblicato 4 anni fa

L’economia siciliana nei primi nove mesi del 2020 ha risentito pesantemente delle conseguenze della crisi pandemica e delle misure di contenimento del contagio da Covid. In particolare, i ricavi delle imprese si sono ridotti in misura molto intensa per una quota rilevante degli operatori, e i risultati reddituali attesi per l’esercizio corrente sono nettamente peggiori rispetto a quelli dell’anno scorso. Emerge dall’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia. 

Il report della Banca d’Italia

Dopo la drastica contrazione avvenuta in concomitanza con il lockdown, nei mesi estivi l’attivita’ delle imprese ha registrato un recupero solo parziale: ad agosto i ricavi risultavano ancora inferiori rispetto a dodici mesi prima per quasi la meta’ delle aziende, erano superiori per circa un’impresa su cinque. Secondo il sondaggio della Banca d’Italia, condotto tra settembre e ottobre su un campione di 126 imprese industriali con almeno 20 addetti, quasi la meta’ delle aziende ha registrato un calo del fatturato, una quota piu’ che doppia rispetto a quella del 2019, mentre la percentuale di imprese che ha indicato un aumento dei ricavi si e’ ridotta di quasi 20 punti, al 23 per cento circa. Per un’impresa su tre il calo del fatturato e’ stato superiore al 15 per cento. La contrazione delle vendite e’ stata piu’ intensa nella prima meta’ dell’anno e per le imprese dei settori con attivita’ sospesa tra fine marzo e inizio maggio Il clima di diffusa incertezza condiziona le aspettative a breve termine, con una prevalenza di attese di ulteriore riduzione del fatturato, in particolare nel settore dei servizi; anche le decisioni di investimento delle imprese prefigurano una spesa in calo rispetto al 2019. Nei primi tre trimestri del 2020 il terziario privato non finanziario ha registrato un andamento peggiore rispetto all’industria; il settore agricolo e quello chimico hanno beneficiato nel primo semestre di un incremento delle vendite all’estero, in controtendenza rispetto al complesso dell’export regionale.

Mercato del lavoro 

Anche sul mercato del lavoro siciliano le ripercussioni dell’emergenza sanitaria sono state rilevanti soprattutto nel secondo trimestre del 2020. In particolare, le ricadute sull’occupazione si sono manifestate in modo marcato nel secondo trimestre. Il numero di occupati, nella media del semestre, si e’ ridotto di circa 34.300 unita’ rispetto allo stesso periodo del 2019 (-2,5 per cento); il calo e’ in linea con quanto avvenuto nel Mezzogiorno (-2,6 per cento) ma e’ stato piu’ intenso rispetto al dato medio italiano (-1,7 per cento). Nello stesso periodo sono diminuite significativamente sia le ore lavorate per addetto sia quelle complessive. Il tasso di occupazione per la popolazione tra 15 e 64 anni e’ sceso di 0,7 punti percentuali, al 39,8 per cento (di 0,8 nel Mezzogiorno e nella media nazionale, rispettivamente al 43,6 e 58 per cento). La riduzione dell’occupazione ha interessato in particolare le donne, gli autonomi e chi lavorava con contratto a tempo determinato; il blocco dei licenziamenti e il ricorso alla Cassa integrazione guadagni hanno attenuato l’impatto sull’occupazione permanente. Nella media del primo semestre dell’anno le forze di lavoro sono calate sensibilmente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-7,1 per cento) e nel secondo trimestre il tasso di attivita’ per la popolazione tra 15 e 64 anni ha raggiunto il suo minimo storico (47,1 per cento). La minore partecipazione al mercato del lavoro – legata alla rinuncia della ricerca del lavoro, ritenuta inutile – si e’ riflessa in una riduzione del tasso di disoccupazione, che e’ risultato pari al 17,3 per cento nella media dei primi due trimestri del 2020 (-3,8 punti percentuali rispetto al periodo corrispondente del 2019). Nel corso del primo semestre la forte riduzione di assunzioni con contratto a termine ha pesato sulla marcata flessione delle attivazioni nette di posizioni di lavoro dipendente nel settore privato. Dopo la riduzione registrata nei mesi primaverili, dalla fine di giugno i prestiti all’economia siciliana hanno ripreso a espandersi. La variazione dei finanziamenti alle imprese e’ tornata positiva, per effetto della maggiore domanda e di condizioni di offerta particolarmente distese; il credito alle famiglie, che negli ultimi anni era cresciuto a ritmi sostenuti, ha rallentato repentinamente. Gli effetti della crisi non si sono al momento riflessi sulla qualita’ del credito erogato alla clientela siciliana: il flusso dei nuovi crediti deteriorati in rapporto al totale dei prestiti e’ diminuito, ma l’indicatore rimane tra i piu’ elevati nel confronto con le altre regioni italiane. I depositi bancari detenuti dalle famiglie e dalle imprese sono aumentati.

Turismo 

Il turismo e’ tra i comparti che in Sicilia piu’ hanno risentito della crisi derivante dalla pandemia e dalle misure di contenimento del contagio. Secondo i dati della Regione siciliana, rileva l’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia, i pernottamenti nel periodo gennaio-agosto sono diminuiti del 60 per cento circa, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il calo e’ stato piu’ accentuato per gli stranieri e per gli esercizi alberghieri. I flussi turistici si sono pressoche’ annullati nei mesi di aprile e maggio; nei mesi successivi la ripresa ha interessato soprattutto il turismo nazionale: ad agosto le presenze di connazionali erano di poco inferiori rispetto a dodici mesi prima. La dinamica del trasporto aereo ha riflesso quella dei flussi turistici. Nei primi otto mesi del 2020 il traffico passeggeri negli aeroporti siciliani e’ drasticamente calato (-63,9 per cento), in maniera abbastanza omogenea tra gli scali regionali. Il traffico si e’ quasi azzerato nei mesi di aprile e maggio, periodo in cui erano in vigore i provvedimenti di limitazione degli spostamenti da e verso l’Isola, per poi ripartire gradualmente nei mesi successivi. Ad agosto il numero di passeggeri era ancora inferiore del 41,2 per cento rispetto a dodici mesi prima (del 60,3 per i voli internazionali). Il traffico stradale, rilevato dall’Anas nei tratti di sua competenza, e’ nettamente diminuito nei mesi primaverili; con la fine del lockdown i volumi di traffico sono progressivamente cresciuti pur mantenendosi su livelli leggermente piu’ bassi rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente (-8,0 per cento a luglio, -5,0 ad agosto).

Export

Le esportazioni di merci siciliane sono diminuite dell’11,3 per cento nei primi sei mesi dell’anno (-15,3 nella media nazionale). Il calo si e’ concentrato, rileva l’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia, nel secondo trimestre ed e’ stato diffuso tra i settori. Le vendite di prodotti petroliferi raffinati, che rappresentano oltre la meta’ dell’export regionale, sono diminuite esclusivamente in valore, a causa della riduzione dei prezzi di vendita. Per il complesso dei settori non-oil il calo delle esportazioni e’ stato piu’ contenuto rispetto alla media nazionale (rispettivamente -3,6 e -14,9 per cento) e ha interessato i mercati extraUe. Tra i maggiori comparti di specializzazione regionale, sono aumentate le vendite all’estero di prodotti agricoli e di sostanze e prodotti chimici.

Cassa Integrazione

Il blocco dei licenziamenti e l’ampio utilizzo della cassa integrazione guadagni hanno mitigato gli effetti della crisi sull’occupazione. I provvedimenti normativi adottati in materia di integrazione salariale durante l’emergenza hanno avuto un forte impatto in termini di ore autorizzate, in particolare nei mesi di aprile e maggio 2020. Fino a settembre, evidenza l’aggiornamento congiunturale dell’economia siciliana, redatto da Bankitalia, sono state autorizzate complessivamente 72,5 milioni di ore, pari a circa dieci volte il numero di ore autorizzate nello stesso periodo dello scorso anno; gli interventi ordinari e in deroga con causale “emergenza sanitaria Covid-19” coprono l’88,5 per cento delle ore. Oltre i due terzi delle ore per interventi di cig ordinaria si concentrano nell’edilizia, nel comparto dell’installazione impianti dell’edilizia e nell’industria della meccanica; tra gli interventi in deroga, che rappresentano poco piu’ del 40 per cento del totale, quasi la meta’ e’ da attribuire al commercio al dettaglio, alberghi, pubblici esercizi e attivita’ similari. (AGI)

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