Emergenza Covid-19

Covid, Green Pass sarà esteso: valido per 12 mesi

La direzione che il governo intende intraprendere e' quella di estendere l'obbligo del green pass

Pubblicato 4 anni fa

La direzione che il governo intende intraprendere e’ quella di estendere l’obbligo degreen pass. Nella prima conferenza stampa dopo la pausa estiva, Mario Draghi fa il punto sulla situazione economica e sanitaria ma anche sullo scenario politico, rassicurando sulla tenuta dell’esecutivo e allontanando ogni sospetto di eventuali mire nella corsa al Quirinale in programma a febbraio con la scadenza del mandato di Sergio Mattarella. Il giorno dopo lo ‘strappo’ leghista in commissione Affari sociali della Camera, il presidente del Consiglio tiene comunque il punto a sostegno del certificato verde; anzi, si dice favorevole all’obbligo vaccinale e alla somministrazione della terza dose.

Allo stesso tempo, il premier precisa che ogni decisione sul green pass sara’ presa in sede di cabina di regia, “come peraltro chiesto dal senatore da Matteo Salvini”, tiene a precisare, aggiungendo pero’ che la “direzione” dell’esecutivo e’ quella di estenderlo, non solo grandi eventi, ai locali al chiuso e ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza, ma anche ad altri ambiti. Il segretario leghista, favorevole a modifiche alle norme sul green pass, aveva in realta’ chiesto l’istituzione di un nuovo organismo, una cabina di regia politica tra i partiti che, coordinata dal premier, risovesse quei “litigi e ritardi” che ‘ingolfano’ la maggioranza. E non una cabina di regia sulle misure restrittive da adottare per contenere la pandemia, che peraltro esiste gia’.

“Il chiarimento politico lo fanno le forze politiche. E’ chiaro che e’ auspicabile una convergenza maggiore, una maggiore disciplina, ma questo governo va avanti”, obietta Draghi, che difende anche l’operato della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, oggetto di continui attacchi da parte leghista per la sua gestione del fenomeno migratorio. “La ministra Lamorgese secondo me lavora molto bene, il problema dei migranti e’ molto difficile, non ho trovato nessuno che lo risolvesse con la bacchetta magica e i numeri di quest’anno non sono spaventosi, abbiamo avuto anni peggiori”, dice, definendo “interessante” l’ipotesi di un incontro tra la titolare del Viminale e Salvini. “Non vedo la fine dell’esecutivo”, assicura poi, “vedo ancora una coalizione con le sue divergenze come ho detto il primo giorno in Parlamento. Ci sono esperienze diverse in maggioranza come nel governo. Il governo va molto d’accordo e il Parlamento ha fatto un lavoro straordinario e continua a farlo. Non vedo nessun disastro all’orizzonte e non mi preoccupo per il mio futuro”. “Trovo un po’ offensivo pensare al Quirinale come un’altra possibilita’, anche nei confronti del presidente della Repubblica”, risponde poi, senza nascondere un certo fastidio sulle ipotesi che lo vedono coinvolto nei giochi per il Colle.

Il capo del governo esprime inoltre solidarieta’ a tutte le vittime delle aggressioni “vigliacche” da parte dei ‘no vax’ nei confronti di medici, giornalisti e operatori in prima fila nella lotta alla pandemia, aumentate nell’ultimo periodo in concomitanza con l’entrata in vigore delle nuove regole. “L’applicazione del green pass mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione e’ stata ben fatta”, afferma. Sui temi economici permane l’ottimismo. Draghi parla di un “grande rimbalzo” a cui pero’ occorre far fronte senza adagiarsi e con misure che consentano il mantenimento della crescita a un livello piu’ elevato del periodo pre-pandemia perche’ “e’ li’ che si vede la capacita’ dell’economia italiana di diventare strutturalmente piu’ solida”. “L’occupazione non mostra segni di cedimento” ma “vi sono situazioni riprovevoli per il modo in cui sono state condotte – aggiunge – e anche li’ il governo dovra’ intervenire in questi casi”. Sulle riforme poi conferma “un’agenda molto fitta”. “I provvedimenti che verranno presentati al piu’ presto – ricorda – sono quelli delle leggi delega su concorrenza e fisco, poi successivamente vedremo la parte delle politiche attive del lavoro e le altre riforme”, e “la riforma degli ammortizzatori sociali. Poi ci sara’ la questione delle pensioni e di Quota 100”. Infine, sempre sul tema sempre dei ‘distinguo’ leghisti, a chi gli chiede se preferisce la lega di salvini o quelle di Giancarlo Giorgetti, il premier risponde: “Cerco di non fare distinzioni nei partiti, perche’ se vado in questa direzione ogni partito ha tre, quattro, cinque, sei anime. Allora prima di decidere ogni cosa bisognerebbe sentirle, e’ capitato e vi assicuro non e’ piacevole. La Lega e’ una, ha un capo che e’ Salvini e basta”.

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