Favara

Mafia, rigettata richiesta confisca beni per imprenditore favarese

La richiesta era stata avanzata nel 2015: la scorsa estate nuovo sequestro

Pubblicato 3 anni fa

La prima sezione penale – misure di prevenzione – del Tribunale di Agrigento, presieduta dal giudice Alfonso Malato con a latere i giudici Alfonso Pinto e Agata Anna Genna – ha rigettato la richiesta di confisca beni nei confronti dell’imprenditore favarese Stefano Valenti, 54 anni, già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa a sei anni e otto mesi nell’ambito dell’operazione antimafia Montagna.

La richiesta di confisca

La proposta di confisca beni era stata avanzata nel settembre 2015 dalla Procura di Palermo in seguito alla condanna che Valenti ha riportato appartenenza a Cosa Nostra nel 2001 (per fatti fino al 1999). Nella richiesta della Procura della Repubblica si fa in particolare riferimento alla presunta gestione di fatto da parte del proposto della società CO.GE.VAL. s.r.l. Nel corso del procedimento la difesa di Valenti, rappresentata dagli avvocati Angela Porcello e Raffaele  Bonsignore, ha sostenuto la mancanza di prove certe che la suddetta azienda sia riconducibile all’imprenditore alla luce della sentenza della Corte d’Appello di Palermo  che nel 2015 aveva assolto Valenti per non aver commesso il fatto per iI reato di estorsione aggravata dall’appartenenza a Cosa Nostra commesso ai danni della “Fauci Laterizi spa” e in particolare “che il soggetto maggiormente interessato alla “Co.ge.val srl” era il fratello Gerlando”. Per tale motivo il Tribunale di Agrigento adesso rigetta la richiesta di confisca e, in particolare per “la mancanza di attualità della pericolosità sociale del proposto, che non è stato sottoposto alla misura di prevenzione speciale” e perché “non sono stati disposti approfondimenti di indagine successivi alla richiesta datata 29 settembre 2015”. 

Il nuovo sequestro della Dia 

Intanto però la Dia di Agrigento, guidata dal vicequestore Roberto Cilona, ha sequestrato lo scorso luglio beni per 500 mila euro a Stefano e Gerlando Valenti. In particolare nei confronti di Stefano Valenti, è stato disposto il sequestro dell’intero capitale sociale della Athena costruzioni srl e il 40% del capitale sociale della Giarritella srl, oltre a 11 beni mobili registrati e un conto corrente bancario.A Gerlando Valenti è stato invece sequestrato il 60% del capitale sociale della società Cogest srl semplificata, 5 immobili siti nello stesso comune, numerosi conti correnti, fondi comuni di investimento, titoli e un cavallo di razza. Questo procedimento è tuttora in corso – con prossima udienza il prossimo 21 gennaio – davanti la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. 

Nel 2018 i fratelli Valenti sono stati arrestati con altre 76 persone nell’ambito dell’operazione Montagna e condannati a 6 anni e 8 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. 

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