Scuola media “La Mendola” di Favara, presentato il progetto al sottosegretario Floridia
La scuola è abbandonata da anni, adesso c'è un progetto per ricostruirla
L’amministrazione comunale di Favara vuole dar nuova vita alla scuola media “La Mendola”, abbandonata, degradata e vandalizzata a più riprese nel corso degli anni. Il sindaco Antonio Palumbo ha lavorato insieme alla giunta per presentare un progetto, inserito nel contesto del Pnrr, che prevede la demolizione e la ricostruzione dell’edificio scolastico.
“E’ un progetto importante quello che presentiamo, dice il primo cittadino Palumbo. La scuola va ricostruita con nuovi parametri e nuove tecnologie, a baso impatto ambientale, diventerà una vera scuola moderna e funzionale”.
Non a caso oggi la visita del sottosegretario all’Istruzione Barbara Floridia, che ha voluto constatare di persona lo stato di salute della scuola.
“Nel Pnrr abbiamo voluto ingenti risorse per la riqualificazione, l’efficentamento delle scuole, e la messa in sicurezza. Vogliamo oggi vedere il progetto, e se i Comuni hanno progettualità spendibili i soldi dal ministero sono già predisposti”, ha detto il sottosegretario Floridia, dopo aver incontrato il sindaco Antonio Palumbo.
L’amministrazione ha voluto presentare al sottosegretario il pacchetto completo delle proposte inserite nel Pnrr, circa 15 milioni di lavori.
“Abbiamo presentato due progetti per le palestre, uno per la scuola Guarino e l’altro per la scuola “Capitano Vaccaro”, abbiamo inserito due nuove mense scolastiche una per la Palmolive e l’altra per la scuola di via Olanda e in più ci sarà l’efficentamento e la ristrutturazione dell’asilo nido del calvario”, ha detto il sindaco Palumbo.
Il sottosegretario Floridia è stata accompagnata sui luoghi dai deputati del M5S, Filippo Perconti e Giovanni Di Caro.
“Un investimento di oltre 10 milioni di euro per recuperare una scuola abbandonata da anni, una scuola che merita di ritornare in vita per motivi non solo economici e logistici ma anche affettivi”, dichiara il deputato all’Ars Giovanni Di Caro.