Porto Empedocle ricorda gli aviatori Marco Cò e Giuseppe Cornacchia: la cerimonia
Sono passati 25 anni da quel triste episodio
Porto Empedocle, 25 anni dopo, ha ricordato questa mattina gli aviatori Marco Cò e Giuseppe Cornacchia, che a causa di un guasto improvviso del loro Tornado dell’Aeronautica militare italiana, per evitare di schiantarsi su case, strade, piazze e palazzi nelle zone di Siculiana e Ribera, decisero di sacrificare la loro vita dirigendo il velivolo verso il mare e sganciandosi con i paracadute solo a pochi metri dal pelo dell’acqua. Per i 2 aviatori non ci fu scampo.
Prima una messa in suffragio nella parrocchia Ss Trinità, poi una corona d’alloro ai piedi del monumento eretto in memoria ai due caduti. La coda del Tornado recuperata dal mare dopo l’incidente. Presenti il prefetto di Agrigento Filippo Romano, il Comandante della base aerea di Sigonella Colonnello Stefano Spreafico, i vertici delle forze dell’ordine provinciali, il presidente del Consiglio comunale Alfonso Scimè, il presidente della Pro Loco Paolo Savatteri e anche numerosi studenti di alcune scuole della zona.
“Per la nostra comunità il valore della memoria è inestimabile e deve essere perpetuato soprattutto per le nuove generazioni. Il sacrificio di questi due eroi deve essere da esempio per tutti coloro che hanno a cuore il rispetto dei valori principali del vivere quotidiano”. Cosi ha dichiarato il sindaco di Porto Empedocle Calogero Martello.