Appalti, il gip: “Cuffaro ha sfruttato potere politico con spregiudicatezza”
"Con pervicacia e spregiudicatezza, ha sistematicamente "sfruttato" il "potere politico" da più parti riconosciutogli e approfittato delle conoscenze dirette esistenti con pubblici ufficiali
L’ex Presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, “con pervicacia e spregiudicatezza, ha sistematicamente “sfruttato” il “potere politico” da più parti riconosciutogli e approfittato delle conoscenze dirette esistenti con pubblici ufficiali, dallo stesso reputati “influenzabili” in ragione del supporto politico garantito, per assecondare e favorire le richieste avanzate da privati, concludendo accordi illeciti, con grave compromissione dell’interesse pubblico”.
Lo scrive nella ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per Cuffaro il gip di Palermo. “Tanto, ad esempio, ben si ricava sia dalle prime conversazioni con Marchese, sia da quella con Dammone del 30 aprile 2024, nella quale Cuffaro garantiva di avere un sicuro potere di influenza non solo a Siracusa, ma anche a Caltanissetta e a Enna, nonché nelle aziende ospedaliere palermitane”.
“Tanto induce a escludere l’occasionalità della condotta e a ritenere, anche in considerazione delle precedenti condanne dalle quali l’indagato risulta gravato – che ne connotano in termini di pericolosità la personalità -, elevato il rischio che, in assenza di un adeguato presidio cautelare, Cuffaro possa reiterare fattispecie di reato analoghe a quelle in provvisorio addebito. Non si reputa, in tal senso, sufficiente a neutralizzare o quanto meno a ridurre detto pericolo la circostanza che l’indagato abbia, nel frattempo, rassegnato le dimissioni”, aggiunge il gip di Palermo.




