Corruzione, il medico agrigentino arrestato: “Io ti ho creato e io ti distruggo”
Tante pratiche, tanti soldi: il medico agrigentino avrebbe firmato 359 certificati tra marzo 2021 e novembre 2022
Soldi e regali per accelerare le pratiche e garantire il riconoscimento delle invalidità civili, della cecità, della sordità ma anche i benefici garantiti dalla legge 104. C’è anche un medico agrigentino – Rosario Cammalleri, 73 anni di Cattolica Eraclea – tra le sei persone arrestate questa mattina dalla Guardia di Finanza di Palermo nell’operazione ribattezzata “Vediamoci chiaro”. Il gip Clelia Maltese, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Sergio Demontis e del sostituto procuratore Felice De Benedittis, ha disposto nei suoi confronti la misura degli arresti domiciliari oltre al sequestro beni, insieme all’indagato Agostino Genova, per un valore di circa 900 mila euro.
Il ruolo del medico agrigentino, secondo gli inquirenti, sarebbe stato quello di intermediario delle richieste di invalidità inoltrate da soggetti disposti a pagare per ottenere lo status di invalido. Tante pratiche, tanti soldi. Secondo quanto emerso dall’attività investigativa sarebbero stati ben 359 i certificati (tutti connessi a domande di riconoscimento dell’invalidità) firmati da Cammalleri tra marzo 2021 e novembre 2022. Pratiche che venivano istruite e portate sul tavolo di Agostino Genova, anche lui arrestato questa mattina, coordinatore ufficio invalidi civili dell’Asp del capoluogo siciliano e presidente della I commissione invalidi civili e della commissione ciechi civili, oltre che assessore ai servizi demografici del Comune di Partinico dal dicembre 2022. Un rapporto stretto quello tra Cammalleri e Genova che avrebbe fruttato parecchi soldi. Non sempre però tra i due le cose sono andate per il verso giusto.
L’1 maggio 2022 viene intercettata una telefonata di importante valore investigativo. Cammalleri si lamenta con Genova del fatto che in commissione non vengano più approvate pratiche come una volta. E non nasconde il suo disappunto. “Tu dal mese di dicembre che non mi approvi più niente e mi pigli per il culo.. a me per il culo non mi pigli.. io ti ho creato e io ti distruggerò.. vai tranquillo.. tu a me non devi dimostrare niente.. tu mi devi.. pratiche approvate.. io non voglio chiacchiere.. portami le pratiche approvate e non mi pigliare per il culo.. io non sono uno che tu puoi ricattare..”
Genova si dimostra deferente nei confronti del medico agrigentino e più volte gli chiede scusa. Un’ora e mezza dopo la prima chiamata ne viene intercettata un’altra. “Ma che minchia hai scritto? sei caduto dal seggiolone? ma che cazzo hai scritto nella mia chat? ste cose in privato me le devi scrivere non nella chat con cento persone.. io ora ti stacco i telefoni.. non mi cercare perché non ti puoi permettere di fare ste cose nella mia chat..” dice Genova. Il medico Cammalleri sembra fare sul serio: “Eh gioia mia.. te l’ho già detto.. questa è una chat elettorale e tu ti sei impegnato con me.. mi devi venire a trovare che dobbiamo parlare e mi lasci sempre in asso.. Tu fai danno a me .. tu fai danno a me e io faccio danno a te.. occhio per occhio, dente per dente.. ti farò perdere le elezioni eh..”