Giudiziaria

Credito Peloritano patteggia condanna e paga 300 mila euro

In relazione ai reati di riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilita' di provenienza illecita

Pubblicato 2 anni fa

Il Gup del Tribunale di Messina, su richiesta della Banca di Credito Peloritano di Messina, su conforme avviso della Procura della Repubblica peloritana, ha emesso sentenza di patteggiamento nei confronti dell’istituto, applicando la sanzione pecuniaria di 300mila euro. Lo rende noto la Guardia di Finanza di Messina. La banca, imputata per responsabilita’ amministrativa dell’Ente, in relazione ai reati di riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilita’ di provenienza illecita, per mezzo della sistematica omissione di modelli organizzativi, di validi controlli antiriciclaggio ed adeguata verifica della clientela.

In particolare, si legge, l’oggetto delle investigazioni disposte dalla Procura di Messina e sviluppate dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza consisteva nell’assenza di adeguati presidi antiriciclaggio e connessi adempimenti, con particolare riferimento all’anomala operativita’ bancaria di taluni clienti caratterizzati da elementi di opacita’ sotto il profilo soggettivo. Secondo l’ipotesi d’accusa, emergeva come determinate operazioni finanziarie, da ritenersi sospette, non sarebbero state segnalate alla Banca d’Italia: bonifici, giroconti e prelevamenti passati inosservati, senza che le Autorita’ di vigilanza venissero adeguatamente informate. Il ‘patteggiamento’, conclude la nota, giunge a valle del rinnovamento del management dell’Istituto di Credito, al termine del periodo di amministrazione straordinaria disposta dall’assessore dell’Economia della Regione Siciliana su proposta della Banca d’Italia.

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