Diplomi facili nell’agrigentino, il giudice: “Accuse generiche da riformulare”
Il sostituto procuratore Paola Vetro avrà un mese di tempo, dunque, per specificare meglio i capi di imputazione contestati
Il gup del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha disposto con un’ordinanza letta ieri in aula la riformulazione delle accuse, ritenute troppo generiche per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, nell’ambito dell’udienza preliminare sull’inchiesta Diplomat che ipotizza un giro di diplomi e titoli di studio “facili” ottenuti grazie a falsificazioni e alterazioni di percorsi scolastici mai avvenuti.
Il sostituto procuratore Paola Vetro avrà un mese di tempo, dunque, per specificare meglio i capi di imputazione contestati. L’accusa chiede il rinvio a giudizio nei confronti di 105 tra persone fisiche e giuridiche.
Tra i promotori della presunta organizzazione c’è anche l’ex deputato regionale Gaetano Cani al quale furono sequestrati circa 300 mila euro in contanti, durante le prime battute delle indagini, nascosti in una scatola di scarpe. Sotto la lente degli inquirenti agrigentini sono finiti alcuni istituti scolastici di Canicattì, Licata e Acireale.