Giudiziaria

Dirty Cars, truffe alle assicurazioni e riciclaggio: 16 misure cautelari

Coinvolti anche un carabiniere e un poliziotto

Pubblicato 3 anni fa

Ci sono un poliziotto e un carabiniere tra i 16 destinatari delle misure cautelari emesse dal gip di Palermo, su richiesta della procura, per associazione per delinquere finalizzata a furto, riciclaggio di auto di lusso e truffa ai danni di assicurazioni, commessa tra Palermo e Villabate.

Ecco gli indagati nell’operazione Dirty Cars: Antonino Cangemi, 25 anni, Carmelo Cangemi, 30 anni, Gaetano Cangemi, 31 anni, Matteo Cavallaro, Villabate, 56 anni, Marzia Dallari, 27 anni, Ivan De Luca, 35 anni, Luca Ferrara, 46 anni, Giuseppe Ippolito, 34 anni, Fabrizio La Mantia, 42 anni, Marco Litrico, 23 anni, Giuseppe Lo Casto, 55 anni, Gaetano Pitarresi, detto Samuele, 34 anni, Concetta Presti, 52 anni, Paolo Rovetto, 26 anni, Antonino Sardina, 59 anni, Antonino Scalavino, 42 anni.

Tre gli arresti domiciliari, a carico di un 32enne, di un 31enne e 2di un 26enne, sette gli obblighi di dimora e sei di presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Misilmeri nell’ambito dell’operazione “Dirty Cars” – a cui per una parte ha collaborato la Squadra mobile – e coordinate da un pool di magistrati diretti dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni, hanno fatto luce sul gruppo che, a partire dall’aprile 2017, ha compiuto attivita’ di riciclaggio di auto rubate nella provincia di Napoli e poi rinvendute a Palermo.

Gli indagati acquistavano auto di lusso (Ferrari, Porsche, Range Rover ed Audi) o di tendenza del mercato, le intestavano a ‘teste di legno’ e, dopo averle assicurate, anche con l’utilizzo di sistema satellitare per sviare i sospetti delle compagnie assicurative, ne simulavano il furto, che veniva regolarmente denunciato alle forze di polizia e alle compagnie assicuratrici per la riscossione del risarcimento. Successivamente, al rete di complici simulava il ritrovamento delle auto e, rientrando in possesso dei veicoli, li reimmatricolavano con targhe e documenti di circolazione nuovi, rivendendoli attraverso concessionarie compiacenti. I provvedimenti a carico di un appartenente alla polizia di Stato e a un militare dell’Arma dei carabinieri sono stati eseguiti dai rispettivi colleghi.

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