Giudiziaria

Duplice omicidio a Racalmuto, parla l’avvocato di Sedita: “Soggetto fragile, doveva essere aiutato”

Parla l'avvocato Ninni Giardina, difensore di Salvatore Sedita fermato con l'accusa di aver massacrato i genitori

Pubblicato 1 anno fa



Ennesima tragedia familiare. Un giorno come tanti, due genitori a casa in attesa di pranzare e poi la tragedia. Una madre e un padre brutalmente accoltellati con una mannaia, tanto sangue, tanta ferocia, e poi un figlio, che sottoposto a fermo di indiziato di delitto, non confessa ma piuttosto dice che ad ammazzare i suoi genitori è “stato un uomo che non conosceva, con una faccia strana, con dei tatuaggi in faccia, capelli lunghi, e impugnava un macete”. Questa è l’ennesima tragedia familiare che si è consumata a Racalmuto, un piccolo paesino di Agrigento, il “Paese della Ragione” così definito dallo scrittore racalmutese Leonardo Sciascia, dove la ragione oggi non esiste più.

Un quadro familiare a dir poco complicato. L’indagato Salvatore Sedita 34 anni, nel corso del tempo, avrebbe minacciato e aggredito più volte i genitori, ha maltrattato l’ex moglie con cui aveva un figlio, Simone, biondo e occhi azzurri come lui. Il crack, l’hashish e l’alcool forse lo hanno aiutato in questo gesto efferato, gli hanno annebbiato la mente tanto da non ricordare nulla ed immaginare di portare una maschera e di chiamarsi con un altro nome o di vedere i fantasmi. Forse Salvatore, soggetto fragile, sicuramente visti i precedenti doveva solamente essere aiutato, e forse questa tragedia si poteva evitare.

Un lungo interrogatorio, tanti elementi che lo ritengono responsabile di aver ammazzato i suoi genitori, non ha ammesso nessuna responsabilità, ma credo sia necessario comprendere se effettivamente sia in grado di intendere e volere”. Cosi ai microfoni di Grandangolo Ninni Giardina, avvocato difensore di Sedita. “Ha confessato di aver fatto uso di sostanze, ma non si riconoscere nell’esecutore dell’omicidio, anzi si defila e sottolinea di avere abbandonato la casa dopo l’ingresso di questo uomo con i tatuaggi. Il mio assistito è un soggetto fragile, è una persona che andava aiutata, visti i precedenti, nessuno l’ha fatto, dove sono i servizi sociali? Non è mai stato seguito da nessuno. E’ una tragedia immane, i genitori sono delle vittime perchè hanno perso la vita in maniera brutale, definisco vittima il mio assistito e non un Mostro perchè ieri, continua nel suo racconto l’avvocato Giardina, ha parlato anche delle sue passioni, della musica, dello sport, credo che davvero doveva essere recuperato e doveva essere aiutato, ma da solo non poteva farlo, la famiglia non c’era. Incominciamo da una rivoluzione culturale, perchè queste persone vanno recuperate, vanno reinserite nella società, non vengono abbandonate. Perchè quello che avvenuto non deve più accadere”, ha concluso l’avvocato Ninni Giardina.

Salvatore Sedita, accusato di aver ucciso i genitori, è stato portato, in stato di fermo di indiziato di delitto, al reparto di Psichiatria dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento dove i medici stanno anche accertando se era o meno sotto effetto di sostanze stupefacenti.

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