Faida Favara-Liegi, intercettazione ascoltata in aula: al via requisitoria
Era stata la difesa dell’imputato a chiedere l’ascolto in presa diretta dell’intercettazione per fare luce su quanto trascritto in sede di perizia
Battute finali del processo a carico di Carmelo Vardaro, unico degli imputati coinvolti nell’inchiesta sulla faida Favara-Liegi ad aver scelto la via del rito ordinario. Questa mattina, davanti i giudici della Corte di Assise di Agrigento presieduta da Alfonso Malato, è stata ascoltata a più riprese una intercettazione nei confronti di uno degli indagati. Si tratta di un dialogo captato durante una conversazione tra marito e moglie a commento di uno degli agguati avvenuti durante la guerra tra clan. Era stata la difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Salvatore Virgone, a chiedere l’ascolto in presa diretta dell’intercettazione per fare luce su quanto trascritto in sede di perizia.
La Corte di Assise, dopo aver sentito l’audio, ha rinviato l’udienza al prossimo 23 aprile per la requisitoria del pubblico ministero. Il processo scaturisce dall’inchiesta Mosaico, l’operazione della Squadra mobile che ha fatto luce sulla nota faida Favara-Liegi. Si tratta di una guerra tra fazioni opposte caratterizzata da tre omicidi e altrettanti agguati falliti. Vardaro, unico imputato a scegliere il rito ordinario, è accusato dell’omicidio di Mario Jakelich e del tentato omicidio di Maurizio Distefano oltre che di due estorsioni aggravate e di reati minori. Lo stralcio abbreviato, con altri sei imputati, si è concluso in Appello con quattro condanne notevolmente ridimensionate e due assoluzioni. L’avvocato Salvatore Cusumano, che rappresenta invece la parte civile, la scorsa udienza aveva prodotto il ricorso avanzato dalla Procura generale in Cassazione contro l’assoluzione di Calogero Bellavia per l’omicidio Jakelich e il tentato omicidio Distefano, le stesse contestazioni per le quali oggi è a processo Vardaro.