Favara

Faida Favara-Liegi, prosegue processo a Vardaro

Vardaro è accusato di omicidio, tentato omicidio e di alcuni reati inerenti un traffico di droga a Favara

Pubblicato 2 anni fa

È ripreso questa mattina, davanti la Corte di Assise di Agrigento presieduta dal giudice Alfonso Malato, il processo a carico di Carmelo Vardaro, 45enne di Favara, unico imputato che ha scelto la via del rito ordinario tra quelli coinvolti nella maxi inchiesta “Mosaico” sulla nota faida tra Liegi e Favara. Vardaro è accusato di omicidio, tentato omicidio e di alcuni reati inerenti un traffico di droga a Favara. 

Al centro dell’udienza di questa mattina lo scioglimento della riserva sull’escussione di alcuni testimoni che, se fossero stati coinvolti in procedimenti connessi, sarebbero dovuti comparire in compagnia di un legale. Circostanza che però è venuta meno. Dunque si procederà con l’audizione di altri tre testimoni che compariranno in aula il prossimo 7 ottobre. 

A margine dell’udienza, inoltre, si è raggiunto un accordo tra accusa, sostenuta dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Claudio Camilleri, e difesa – rappresentata dall’avvocato Salvatore Virgone – in merito all’acquisizione di alcuni verbali resi dai testimoni in Belgio relativi al delitto Jakelich e al tentato omicidio Di Stefano. Le sommarie informazioni acquisite, che permetteranno un più spedito andamento del processo, dovranno però prima essere tradotte da un perito. Allo stesso modo sono state acquisite le perizie della polizia scientifica evitando così ai testi di deporre in aula. 

Nello stralcio abbreviato scaturito dall’inchiesta Mosaico sono stati inflitti due ergastoli, ad Antonio e Calogero Belalvia, e altre quattro condanne: 14 anni a Calogero Ferraro, ritenuto uno dei membri del clan Bellavia ed accusato del tentato omicidio di Carmelo Nicotra e Maurizio Distefano ; 5 anni e 4 mesi a Carmelo Nicotra, scampato miracolosamente ad un agguato nel maggio 2017 in via Torino a Favara, ma che non ha mai collaborato con la giustizia e ha sempre nascosto l’identità dei suoi attentatori (assolto dall’associazione per delinquere); 6 anni di reclusione a Gerlando Russotto; 2 anni e 4 mesi, invece, all’imprenditore Salvatore Vitello, titolare di un camping e b&b a San Leone, accusato di ricettazione e incendio. Assolto per non aver commesso il fatto, invece, Calogero Gastoni, 41enne di Agrigento, per il quale l’accusa aveva chiesto l’ergastolo per l’omicidio di Emanuele Ferraro, ucciso a Favara l’8 marzo del 2018.

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