Agrigento

“Falsi accertamenti Enel in cambio di tangenti”: in aula il racconto delle indagini

In aula il racconto di un appuntato dei carabinieri sulle indagini che hanno portato alla luce l'inchiesta "Alta Tensione"

Pubblicato 3 anni fa

E’ ripreso ieri mattina il processo scaturito dall’inchiesta “Alta Tensione”, l’operazione dei carabinieri eseguita nel marzo 2017, che avrebbe fatto luce su un giro di allacci abusivi di energia elettrica costruiti artificialmente e distribuiti nella provincia di Agrigento. L’inchiesta, nata dalla denuncia di un imprenditore a cui era stata avanzata dai verificatori una richiesta di denaro, vede oggi sul banco degli imputati – dopo il rinvio a giudizio – venti persone. Due i personaggi principali dell’inchiesta: si tratta dei verificatori Enel, Giovanni Trupiano, 63 anni di Agrigento, e Domenico La Porta, 66 anni di Naro, accusati di aver intascato tangenti in cambio di controlli inesistenti per favorire il furto di energia elettrica.

In aula ieri mattina, davanti i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, è comparso un appuntato dei carabinieri del Comando Provinciale che ha seguito le indagini: “Servizi tecnici di intercettazione ma anche pedinamenti in luoghi isolati dove alcuni di loro si riunivano” ha dichiarato il carabiniere. 

Nella lista degli imputati, accusati a vario titolo di corruzione, furto e truffa, ci sono molti imprenditori e commercianti agrigentini. 

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