Favara, confermato il sequestro di 750 mila euro a imprenditrice
L'imprenditrice è indagata per i reati di appropriazione indebita e auto riciclaggio
Diventa definitivo il sequestro di 750 mila euro tra beni immobili e conti nei confronti dell’imprenditrice di Favara Maria Barba, detta Giusy, attiva nel settore dell’assistenza agli anziani e disabili attraverso la cooperativa “Suami”, indagata per i reati di appropriazione indebita e auto riciclaggio. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso avanzato dalla difesa. Lo scrive il quotidiano La Sicilia.
Confermato, dunque, il provvedimento emesso nel giugno dello scorso anno dal gip Micaela Raimondo che aveva accolto la richiesta del procuratore Salvatore Vella e del sostituto procuratore Gloria Andreoli. Tra i beni sequestrati anche 10 immobili e 2 rapporti di conto corrente bancario. Maria Barba è indagata dalla Procura di Agrigento per appropriazione indebita ed auto riciclaggio. La donna è l’ex moglie di Salvatore Lupo, ex presidente del Consiglio comunale di Favara, ucciso nel giorno di Ferragosto all’interno di un bar del centro cittadino a colpi di pistola. Per questo delitto è imputato Giuseppe Barba, con l’accusa di omicidio volontario, padre dell’odierna indagata. La stessa è attualmente sotto processo per un presunto giro di estorsioni ai dipendenti della coop sociale Suami di Licata.
Gli investigatori della Dia, attraverso l’analisi di scritture contabili, libri sociali, movimentazione di rapporti finanziari e altro “copioso altro materiale documentale”, avrebbero accertato come le persone coinvolte nell’indagine siano riuscite nel tempo a reimpiegare il denaro provento dell’attività illecita scaturita dalla gestione di una società cooperativa onlus.