Canicattì

Inchiesta sui diplomi facili: la difesa: “Processo non deve celebrarsi ad Agrigento”

La difesa chiede che il processo venga celebrato a Ragusa

Pubblicato 3 anni fa

Nuova udienza preliminare nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Agrigento nei confronti di 105 tra persone fisiche e giuridiche coinvolte nella maxi inchiesta “Diplomat” che ipotizza un giro di diplomi e titoli di studio “facili” ottenuti grazie a falsificazioni e alterazioni di percorsi scolastici mai avvenuti.

Ieri mattina, davanti il gup del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano, si è costituita parte civile una associazione di consumatori. Il collegio della difesa, invece, ha sollevato l’eccezione di incompetenza territoriale. Secondo i difensori il processo non deve celebrarsi ad Agrigento ma a Ragusa dove sarebbero avvenuti i principali reati contestati. Il giudice scioglierà la riserva il prossimo 18 dicembre.

Tra i promotori della presunta organizzazione c’è anche l’ex deputato regionale Gaetano Cani al quale furono sequestrati circa 300 mila euro in contanti, durante le prime battute delle indagini, nascosti in una scatola di scarpe. Sotto la lente degli inquirenti agrigentini sono finiti alcuni istituti scolastici di Canicattì, Licata e Acireale. 

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