Giudiziaria

Incidente mortale sul lavoro, ex sindaco di Palma chiede di patteggiare

La vicenda riguarda l’incidente mortale sul lavoro in cui perse la vita l’operaio Michele Lumia, 56 anni, originario di Palma di Montechiaro

Pubblicato 3 anni fa

L’ex sindaco di Palma di Montechiaro, Rosario Bonfanti, ha chiesto di patteggiare la pena ad un anno e otto mesi per la morte dell’operaio Michele Lumia, deceduto mentre stava lavorando in un terreno di proprietà dell’ex primo cittadino il 15 maggio 2019. L’altra imputata, Filippina Volpe, moglie di Bonfanti, ha chiesto invece di essere giudicata col rito abbreviato condizionato all’audizione di un teste. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Francesco Scopelliti e Giuseppe Cacciatore. L’accusa è sostenuta in aula dal pm Paola Vetro.

Il fatto 

La vicenda riguarda  l’incidente mortale sul lavoro in cui perse la vita l’operaio Michele Lumia, 56 anni, originario di Palma di Montechiaro. L’uomo morì la mattina del 15 maggio 2019: insieme ad un collega stava operando in un terreno di proprietà dell’azienda dei coniugi Bonfanti, in contrada val di Lupo ad Agrigento: era stato loro richiesto di mettere in sicurezza dei vecchi scavi in prossimità di un manufatto di recente ristrutturazione. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l’ex sindaco si trovava alla guida dell’escavatore con cui spostava i detriti e, non accorgendosi che in uno scavo ci fosse proprio  l’operaio, lo colpì. Inutile la corsa all’ospedale di Licata.  Dopo la morte dell’operaio scattarono le indagini dei poliziotti del commissariato di Palma di Montechiaro e dagli ispettori del Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento al termine delle quali il pm Paola Vetro ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo. In particolare, perchè “cagionavano per colpa consistita in negligenza imprudenza, oltre che nella violazione di norme di legge, la morte di Michele Lumia, con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”. Alla Volpe, in qualità di amministratore, e al Bonfanti, quale amministratore e responsabile della sicurezza dei lunghi di lavoro dell’Azienda Agricola “Alba Nuova Più”, si imputa in particolare di “aver impiegato la vittima come lavoratore subordinato senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro; (…), in materia di lavori di escavazione con mezzi meccanici, di non aver vietato la presenza del lavoratore nel campo d’azione dell’escavatore e sul ciglio del fronte di attacco”; (…) di non aver provveduto a dargli l’adeguata informazione sui rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro connessi all’attività dell’azienda; (…) di non aver assicurato che ricevesse una formazione sufficiente e adeguata in materia di salute e sicurezza sui rischi, danni, prevenzione, rischi riferiti alle mansioni, danni e conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristiche delle operazioni da effettuare in azienda”.

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