L’omicidio del cardiologo Alaimo, Vetro condannato a 22 anni di carcere
Ventidue anni di reclusione per l'omicidio del cardiologo Alaimo, ucciso nel novembre 2022 con un colpo di postola nel suo ambulatorio a Favara
Ventidue anni di reclusione per aver ucciso con un colpo di pistola il cardiologo Gaetano Alaimo, tra i più noti specialisti della provincia, per il mancato rilascio di un documento utile al rinnovo della patente. La Corte di Assise di Agrigento, presieduta dal giudice Giuseppe Miceli, ha condannato Adriano Vetro (difeso dagli avvocati Santo Lucia e Sergio Baldacchino), quarantanovenne bidello di Favara. Il pm Elenia Manno, al termine della requisitoria, aveva chiesto 24 anni di carcere.
I giudici hanno riconosciuto le aggravanti contestate equivalenti alle attenuanti riconosciute. La Corte ha inoltre disposto un risarcimento di 100mila euro nei confronti dei familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Barba. Altri 10mila euro, invece, sono stati riconosciuti all’Ordine dei medici di Agrigento costituitosi parte civile tramite l’avvocato Vincenzo Caponnetto. L’omicidio del cardiologo Alaimo si consuma nel primo pomeriggio del 29 novembre 2022. Vetro, in cura dal medico, si presenta senza appuntamento nella clinica di via Bassanesi armato di una pistola calibro 7.65 risultata poi clandestina. Un solo colpo, fatale. Poi una breve fuga terminata con l’arresto da parte dei carabinieri.
Il processo a carico del bidello si è sostanzialmente concentrato su un fatto ben preciso: la capacità di intendere e volere. La difesa ha sempre sostenuto l’incapacità di intendere di Vetro, così come peraltro emerso da una prima perizia disposta dalla Corte. Un nuovo pool di psichiatri, chiamati per un secondo accertamento, ha però confermato la totale capacità di intendere del bidello escludendo qualsiasi vizio di mente.