Favara

“Mosaico”, Sarà la Cassazione a decidere su segmento inchiesta

Cominciato il processo con rito ordinario: interrogato Giovanni Minardi, capo della Mobile

Pubblicato 3 anni fa

Sarà la Corte di Cassazione a decidere se un segmento dell’inchiesta Mosaico, quello che riguarda l’ipotesi di reato di riciclaggio a carico di Carmelo Nicotra, possa essere riunificato nell’unico procedimento attualmente in corso a Palermo o se debba essere giudicato separatamente ad Agrigento.

Il gup del tribunale Francesco Provenzano, sollevando un conflitto negativo di competenza, ha trasmesso gli atti alla Suprema Corte. Carmelo Nicotra, difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano, è accusato di riciclaggio. Nel maggio 2018, quando fu vittima di un tentato omicidio, le forze dell’ordine trovarono all’interno del suo garage una Fiat Panda risultata rubata a Catania con targa diversa dall’originale.

La difesa aveva già chiesto di riunire i due procedimenti. Il gup del tribunale di Agrigento ha ritenuto che sussista piena connessione tra i reati e che a procedere debba essere dunque Palermo. A decidere sul punto sarà la Corte di Cassazione. 

Il processo Mosaico, intanto, ha avuto inizio, rito ordinario, a carico di Carmelo Vardaro, 45 anni, di Favara, unico imputato che non ha scelto il rito abbreviato ed è stato interrogato il dirigente della Squadra mobile di Agrigento, Giovanni Minardi che ha spiegato bene l’indagine favarese:

“Abbiamo capito che c’era un filo comune dietro i fatti di sangue e siamo risaliti a una rete di rapporti criminali che da lì a poco avrebbe continuato la strage. Il gruppo criminale in un primo momento era compatto, poi ci sono state delle lacerazioni interne che hanno portato alla faida. Alcune cose siamo riuscite a provarle, altre no. Riteniamo che sia stato l’omicidio di Bellavia, che non aveva saldato un debito di droga con Di Stefano, a innescare la miccia”.

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