Giudiziaria

Patenti nautiche comprate: quattro condanne

59 gli episodi di corruzione, induzioni indebite, rivelazioni di segreto d'ufficio e falsi ideologici in atto pubblico

Pubblicato 3 anni fa

Il Gup del tribunale di Palermo Roberto Riggio ha condannato per traffico di influenze illecite e abuso d’ufficio quattro imputati che rispondevano di una serie di episodi relativi alla presunta compravendita di Patenti nautiche, ottenute al prezzo di circa mille euro e anche di piu’, ma che avrebbero anche agevolato il meccanismo illecito dall’esterno, chiudendo gli occhi sulle irregolarita’.

Nel processo il giudice ha accolto le tesi e le richieste del pm Chiara Capoluongo, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis. Coinvolti in tutto dieci pubblici ufficiali, tra cui quattro dipendenti delle capitanerie di porto e tre dipendenti dell’Istituto nautico di Palermo, ma oggi si e’ chiusa solo la parte relativa a coloro che hanno scelto il ritardo abbreviato, ottenendo sconti di pena che, nel caso di Giovanni Paterna, capitano superiore di lungo corso, hanno alleggerito una condanna altrimenti ancora piu’ dura: 5 anni e 4 mesi, contro gli 8 che sarebbero stati senza la riduzione di un terzo prevista dalla legge. Tre anni sono stati inflitti a Francesco De Santis, titolare di una scuola, lo studio De Santis, che sorge accanto all’ingresso del porto del capoluogo siciliano, abilitata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a svolgere corsi di formazione marittima propedeutici all’imbarco sulle navi. Due anni li ha avuti Francesco Giuseppe D’Anniballe, direttore di macchina e sindacalista; infine un anno e sei mesi Alessandra Schiro’, docente del Nautico. Per questi ultimi due, che rispondevano di reati meno gravi, la pena e’ stata sospesa. L’operazione, che aveva portato ad arresti, sospensioni dagli incarichi e divieti di dimora, a dicembre 2017 era stata condotta dai militari della capitaneria di porto e della guardia costiera di Palermo con l’allora nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Palermo, oggi nucleo di polizia economico-finanziaria. Il Gup ha disposto anche alcune assoluzioni parziali.

Secondo la ricostruzione della Procura di Palermo erano 59 gli episodi di corruzione, induzioni indebite, rivelazioni di segreto d’ufficio e falsi ideologici in atto pubblico, commessi dagli imputati e dai loro complici, che sono andati a giudizio col rito ordinario. Giovanni Paterna, 78 anni, sarebbe stato il principale responsabile, come capitano superiore di lungo corso con specifiche competenze nel settore delle Patenti nautiche; Francesco De Santis, 53 anni, era direttamente interessato attraverso il proprio centro di formazione; Alessandra Schiro’, 64 anni, agiva come docente dell’istituto nautico di Palermo, mentre Francesco Giuseppe D’Anniballe, 75 anni, avrebbe sfruttato le proprie competenze di direttore di macchina e sindacalista. I marittimi che formulavano istanza per partecipare agli esami, secondo i finanzieri e gli uomini della Capitaneria, venivano avvicinati dagli indagati che, in collegamento con il centro internazionale di formazione marittima, avrebbero offerto scorciatoie che passavano dalla frequentazione di “pre-corsi” a pagamento, tenuti dagli stessi pubblici ufficiali, che in seguito avrebbero fatto parte della commissione esaminatrice. A essere avvicinati sarebbero stati piu’ di 50 candidati, ma oggi il giudice Riggio ha assolto gli imputati da alcune accuse. Disposto il risarcimento del danno a favore del ministero delle Infrastrutture.

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