Giudiziaria

Pistolettate contro poliziotti a Licata: in tre accusano l’imputato

Sono comparsi questa mattina, davanti i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, i tre tecnici vittima di un agguato a pistolettate mentre stavano istallando, con l’ausilio dei poliziotti, alcune microspie relative ad una indagine a Licata. Sul banco degli imputati siede Paolo Greco, 23 anni, accusato di tentato omicidio. Secondo la ricostruzione […]

Pubblicato 4 anni fa

Sono comparsi questa mattina, davanti i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, i tre tecnici vittima di un agguato a pistolettate mentre stavano istallando, con l’ausilio dei poliziotti, alcune microspie relative ad una indagine a Licata. Sul banco degli imputati siede Paolo Greco, 23 anni, accusato di tentato omicidio. Secondo la ricostruzione dell’accusa -sostenuta in aula dal pm Cecilia Baravelli – Greco avrebbe esploso diversi colpi di arma da fuoco con una “scacciacani” modificata a pallini di acciaio all’indirizzo dei tecnici. 

Questi ultimi, comparsi in aula a volto travisato e con una tenda che potesse ostacolarne il riconoscimento, hanno confermato la versione dei fatti ricostruita puntando il dito nei confronti del giovane imputato: “Ci ha sparato addosso fino a quando gli agenti hanno esploso colpi in aria per farlo allontanare”. 

La vicenda risale allo scorso marzo quando vennero esplosi in via Gela alcuni colpi di arma da fuoco all’indirizzo di alcuni agenti del commissariato che perlustravano la zona. Poco dopo i poliziotti si sono presentati a casa di Paolo Greco riconoscendo gli indumenti (era coperto con un passamontagna) e trovando l’arma ovvero una scacciacani modificata per sparare pallini in acciaio.   Scarcerato e posto ai domiciliari Paolo Greco fu fermato due mesi più tardi insieme al padre Nino Greco dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento guidata dal vicequestore Giovanni Minardi su provvedimento emesso dai sostituti procuratori della Dda di Palermo Claudio Camilleri e Pierangelo Padova con le accuse di usura e tentata estorsione. 

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