Giudiziaria

Processo “Oro bianco”, il favarese Blando finisce ai domiciliari

E' difeso dagli avvocati Maria Alba Nicotra e Giovanni Rizzuti

Pubblicato 3 anni fa

Ricorso accolto e misura cautelare modificata (dal carcere ai domiciliari con braccialetto elettronico). Il provvedimento  è del Tribunale del Riesame di Palermo e riguarda Giuseppe Blando, 57enne favarese, coinvolto nell’inchiesta sul paracco di Palma di Montechiaro – operazione Oro bianco – di cui è ritenuto il principale fornitore di sostanze stupefacenti. Per questi fatti, Blando è già stato condannato ad oltre 11 anni di carcere.

I giudici hanno infatti escluso dai capi di imputazione alcune aggravanti inerenti alle cessioni di droga ma hanno confermato la misura cautelare nei confronti di Blanco che, dunque, resta in detenuto ma a casa.

Blando, difeso dagli avvocati Maria Alba Nicotra e Giovanni Rizzuti, è già stato coinvolto nella maxi inchiesta antimafia “Montagna” – poiché ritenuto esponente della famiglia mafiosa di Favara incassando un’assoluzione in primo grado e secondo grado divenendo definitiva.

Diversi gli incontri documentati tra esponenti del paracco e Blando. Quest’ultimo, secondo l’accusa, tramite il palermitano Salvatore Troia avrebbe acquistato e rivenduto cocaina al clan guidato da Rosario Pace.

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