Rivelazione segreto d’ufficio, assolto l’ex sindaco Patrizio Cinque
All'ex sindaco dei Cinque Stelle e l'agente della polizia municipale era stata contestata la rivelazione del segreto d'ufficio in merito alla costruzione abusiva del cognato
I giudici della corte d’appello presieduti da Adriana Piras hanno assolto l’ex sindaco di Bagheria Patrizio Cinque e l’ispettore della polizia municipale Domenico Chiappone. In primo grado erano stati condannati a otto mesi ciascuno di carcere con la sospensione condizionale della pena. I giudici hanno accolto le tesi dei difensori Antonio Di Lorenzo, Salvo Priola, Vincenza Scardina e Filippo Liberto. All’ex sindaco dei Cinque Stelle e l’agente della polizia municipale era stata contestata la rivelazione del segreto d’ufficio in merito alla costruzione abusiva del cognato del sindaco. Gli avvocati hanno sostenuto che non c’era alcun segreto visto che il sindaco avrebbe avuto il diritto di conoscere gli atti. In primo grado erano già caduti diversi capi d’imputazione per l’ex primo cittadino. Adesso in appello arriva l’assoluzione.
“Con la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste anche per la rivelazione di segreto d’ufficio si è definitivamente dimostrato come la mia amministrazione abbia sempre lavorato con correttezza e onestà per la comunità. Era la cosa più importante per me”, dice Patrizio Cinque. “Ringrazio la magistratura – aggiunge – per aver fatto definitivamente chiarezza, anche per aver avvalorato il lavoro svolto nel contrasto alla criminalità locale nella gestione dei rifiuti. Ringrazio tutti quelli che mi sono sempre stati accanto e che hanno sempre creduto in me. Un ringraziamento sentito per l’ottimo lavoro ai miei avvocati Di Lorenzo, Scardina e Liberto che mi hanno costantemente seguito in questo difficile percorso. Ringrazio infine la comunità del M5S che mi ha sostenuto e che continua a sostenermi. C’è ancora tanta strada da fare insieme”.