Agrigento

Scontri allo Stadio Esseneto, 7 arresti e 8 Daspo per i tifosi dell’Akragas

E’ il bilancio della domenica di follia vissuta allo Stadio Esseneto di Agrigento

Pubblicato 2 anni fa

di Giuseppe Castaldo e Irene Milisenda

Sette arresti, tre denunce e otto Daspo con divieto su tutto il territorio nazionale di accesso ai luoghi in cui si tengono manifestazioni sportive. E’ il bilancio della domenica di follia vissuta allo Stadio Esseneto di Agrigento a margine dell’incontro di Coppa Italia tra Akragas e Favara. Al termine della partita un gruppetto formato da 20 ultras di Agrigento ha aggredito il presidio delle forze dell’ordine, dapprima intonando cori minacciosi e oltraggiosi, e poo lanciando contro gli operatori bottiglie di vetro e pietre. Due poliziotti sono rimasti feriti: si tratta di un commissario capo e di un assistente capo. Entrambi se la sono cavati fortunatamente con pochi giorni di prognosi. 

L’attività di indagine, condotta dalla Digos e dalla sezione Volanti della Questura di Agrigento, ha permesso nell’immediatezza degli scontri di arrestare due persone in flagranza per i reati di violenza, minaccia, oltraggio, lancio di oggetti pericolosi. Grazie alle immagini e alle fotografie sono stati in seguito rintracciati altri 5 ultras dell’Akragas e arrestati in flagranza differita. Altri due tifosi, invece, sono stati denunciati a piede libero. I soggetti protagonisti dei tafferugli hanno tra i 18 e i 30 anni, tutti residenti ad Agrigento. Dopo la convalida dell’arresto per tutti è scattato l’obbligo di firma. 

Saremo intransigenti con tutti”, ha detto Daniele De Girolamo dirigente della sezione Anticrimine della Questura di Agrigento a margine della conferenza stampa. “Gli ultras devono capire che andare a vedere la partita deve essere un divertimento, è un gioco, non si possono assistere a queste scene. La tempestività nello svolgere l’operazione c’ha permesso di punire chi si è reso partecipe degli scontri. Sconti a nessuno”.

Il giorno dopo la partita, il 29 agosto, ulteriori sviluppi investigativi hanno permesso di individuare altre tre persone coinvolte negli scontri: due di questi, entrambi maggiorenni, sono stati arrestati in flagranza differita mentre un minorenne è stato denunciato a piede libero.

E’ stato quasi tutto premeditato, dice il dirigente della Digos Sergio Carrubba. I soggetti di fatto si sono presentati con cappuccio, scaldacollo, mazze, tondini. Il campionato è prossima apertura e si devono evitare eventi di questo genere che nulla hanno a che fare con lo sport e con il tifo”.

In vista della partita di ritorno che si svolgerà a Favara, il capo di gabinetto Antonio Squillaci annuncia che “i servizi saranno potenziati, presteremo massima attenzione a tutti gli aspetti di ordine pubblico per gestire ulteriori problematiche”.

I PROVVEDIMENTI DI DASPO

Il Questore Rosa Maria Iraci, al termine dell’attività di indagine, ha emesso otto Daspo nei confronti di: D.M.S., 20 anni, arrestato con volto travisato da scaldacollo, per aver lanciato sassi e bottiglie di vetro, 5 anni di prescrizioni; F.A., 19 anni, arrestato per aver lanciato sassi e bottiglie, 4 anni di prescrizioni; E.P., 23 anni, arrestato perché faceva parte del gruppo che intonava cori minacciosi e lanciava bottiglie di vetro, 5 anni di prescrizioni; C.M., 25 anni, arrestato perché impugnava una bottiglia di vetro, con 4 anni di prescrizione; F.S., 30 anni, arrestato perché intonava cori minacciosi e lanciava bottiglie vetro, 5 anni di prescrizioni; L.D., 32 anni, arrestato perché intonava cori minacciosi e tirava bottiglie di vetro, 5 anni di prescrizioni; F.M., 21 anni, intonava cori minacciosi e tirava bottiglie, 2 anni di prescrizioni; C.F., 17 anni, denunciato perché faceva parte del gruppo lanciando bottiglie e intonando cori minacciosi. A questi provvedimenti bisogna aggiungere un aggravamento del provvedimento di Daspo, a cui era sottoposto per la durata di 9 anni, nei confronti del 39enne P.C. notato nelle vicinanze dell’impianto sportivo violando così le prescrizioni.

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