“Simulò aggressione con acido accusando il marito”, la donna in aula: “Volevo vendicarmi”
Alla donna, che in un primo momento aveva accusato il marito di averla aggredita, vengono contestati i reati di calunnia e lesioni con sfregio permanente
“Da quando ha molestato mia figlia ho pensato soltanto a vendicarmi e per questo motivo l’ho aggredito con l’acido.” Lo ha dichiarato questa mattina in aula la cinquantenne di Palma di Montechiaro – Silvana Sfortuna – nel processo a suo carico. Alla donna, che in un primo momento aveva accusato il marito di averla aggredita, vengono contestati i reati di calunnia e lesioni con sfregio permanente. L’ex marito della donna, rimasto per settimane in ospedale in gravi condizioni, si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Calogero Sferrazza. Il processo è in corso davanti il gup Giuseppe Miceli.
L’episodio risale al 5 dicembre. La donna aveva raccontato di essere fuggita in una struttura protetta dopo avere subito violenze e maltrattamenti insieme alla figlia nata da un precedente matrimonio. Quella mattina, sempre secondo la versione della presunta vittima ormai smentita, aveva commesso l’imprudenza di contattarlo per concordare la consegna di alcuni oggetti della figlia che erano rimasti nell’abitazione ed era stata aggredita con dell’acido che le ha provocato ustioni e sfregi permanenti al volto. Il marito, al contrario, aveva detto di essere stato aggredito e di non avere neppure toccato la bottiglietta che conteneva l’acido.
Prima ancora di avere risposte scientifiche sulle impronte la procura ha scoperto che si sarebbe trattato di una messinscena. A comprare la borraccia, come provato dall’esame delle telecamere di videosorveglianza, sarebbe stata la donna. Ulteriori riscontri sarebbero arrivati dalle intercettazioni e da altri atti di indagine. La stessa donna, che ha riportato ustioni al viso, seppure meno gravi, nel tentativo di difesa del marito, ha ammesso di essersi inventata tutto e di avere aggredito il marito provando a giustificare il gesto con alcuni gesti di violenza che avrebbe subito da parte sua.