Giudiziaria

Spara ai genitori e uccide imprenditore a Palma: perizia psichiatrica per Incardona

Disposta perizia al fine di accertare la capacità di affrontare un processo oltre a quella di intendere e volere

Pubblicato 1 anno fa

Sarà una perizia psichiatrica a stabilire l’eventuale capacità di intendere e volere, oltre a quella di affrontare un processo, di Salvatore Incardona, 44 anni di Palma di Montechiaro, accusato di aver prima sparato ai genitori e poi ucciso in piazza il commerciante Lillo Saito.

Lo ha disposto il gup Stefano Zammuto, nel corso della prima udienza preliminare, accogliendo la richiesta dell’avvocato Calogero Li Calzi. Il sostituto procuratore Maria Barbara Grazia Cifalinò ha chiesto il rinvio a giudizio di Incardona per i reati di omicidio aggravato, lesioni personali e porto illegale di arma. I familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Calogero Meli, si sono costituiti parte civile. Il giudice ha rinviato l’udienza alla prossima settimana quando verrà conferito l’incarico al perito. 

È passato quasi un anno da quel pomeriggio di sangue che ha sconvolto la comunità di Palma di Montechiaro. Incardona ha prima sparato ai genitori con una pistola Beretta 92 FS con matricola abrasa con l’intenzione di “dare loro una lezione”. Poco dopo si è recato in piazza Provenzani e con la stessa arma ha ucciso Lillo Saito, socio dell’impresa di gelati “il Gattopardo”.

Fu la moglie di Incardona, dopo aver saputo quanto accaduto, a convincere l’uomo a costituirsi ai carabinieri di Agrigento. Il 44enne, che ha precedenti per tentato omicidio, porto e detenzione abusiva di armi, ha poi confessato l’omicidio all’allora procuratore Luigi Patronaggio affermando di voler dare una lezione per essere stato definito “infame”. Un racconto che però non ha mai convinto gli inquirenti. 

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