Aragona

Tar condanna il Ministero della Difesa su ricorso giovane aragonese

D. R. di 34 anni di Aragona aveva iniziato il servizio di leva presso il Corpo “Cecchignola” di Roma ; nel corso del Car a Chieti veniva punto da un insetto durante il servizio nei pressi dell’area attigua alla caserma, ove erano ammassati letame e rifiuti maleodoranti di vario genere, e per questo veniva medicato […]

Pubblicato 5 anni fa

D. R. di 34 anni di Aragona aveva
iniziato il servizio di leva presso il Corpo “Cecchignola” di Roma ;
nel corso del Car a Chieti veniva punto da un insetto durante il servizio nei
pressi dell’area attigua alla caserma, ove erano ammassati letame e rifiuti
maleodoranti di vario genere, e per questo veniva medicato presso la locale
infermeria.

Dopo qualche mese, a causa di
gravi sintomatologie, il giovane veniva ricoverato presso il Policlinico militare
“Celio” di Roma con la diagnosi “ipertransaminasi
da ricontrollare”;
successivamente veniva nuovamente ricoverato presso
lo stesso Policlinico militare in quanto affetto da “iperpiressia, notevole splenomegalia, pancitopenia marcata,
ipoalbuminemia, ipocolinesterasi, ipertransaminasemia, positività per menoma
Leishmania Donovani al punto midollare e positività agli anticorpi anti
leshmania”
con diagnosi di “Leishmaniosi
viscerale di L. Donovani”.

Seguivano ulteriori accertamenti
presso l’Azienda ospedaliera S. Giovanni di Dio di Agrigento; per tali motivi
il giovane veniva congedato. Ritenendo di avere contratto la predetta infermità
a causa del servizio prestato, ed in particolare a causa della puntura
d’insetto mentre si trovava in servizio inoltrava un’istanza tendente al
riconoscimento della detta infermità da causa di servizio ai fini della
concessione dell’equo indennizzo; veniva pertanto visitato dalla Commissione medica
ospedaliera di Palermo, la quale riconosceva l’infermità “documentata pregressa leshmaniosi .. dipendente
da causa di servizio”. 
Tuttavia,
inopinatamente, il Comitato di verifica per la causa di servizio del Ministero
dell’Economia negava che la detta infermità fosse dipendente da causa di
servizio: ed il Ministero della Difesa, recependo acriticamente il parere del
Comitato, respingeva l’istanza del giovane, non riconoscendo dipendente da
causa di servizio la citata patologia.

Da qua la decisione del giovane
aragonese di proporre un ricorso davanti al Tar Sicilia contro il Ministero
della Difesa per l’impugnazione del citato decreto; in particolare il difensore
del ricorrente avvocato Girolamo Rubino ha dimostrato che il ricorrente prima
di intraprendere il servizio militare non accusava alcun fastidio che potesse
ricollegarsi all’infermità denunciata, atteso che nulla era stato rilevato in
sede di visita di leva e lo stesso era stato dichiarato idoneo a svolgere il
servizio militare.

Solo successivamente, durante
l’espletamento del servizio, a seguito della puntura di insetto subita nei
pressi dell’area attigua alla mensa, ove erano ammassati letame e rifiuti
maleodoranti di vario genere, il ricorrente aveva subito diversi ricoveri
ospedalieri nel corso dei quali gli veniva diagnosticata la predetta patologia;
ed allora, secondo il difensore del ricorrente, appariva incontestabile il
nesso di interdipendenza fra la puntura durante il servizio ed il sorgere della
predetta patologia. Si è costituito in giudizio il Ministero della Difesa,  in persona del Ministro pro tempore,
rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, per
chiedere il rigetto del ricorso. Il Tar Sicilia, Palermo, Sezione Prima, presidente
Calogero Ferlisi, relatore Roberto Valenti, condividendo la tesi dell’avvocato Rubino
secondo cui il Ministero aveva rigetto l’istanza usando formule stereotipate (“non risultano sussistere nel tipo di
prestazioni rese disagi o strapazzi di particolare intensità …”)
, e
pertanto non facendo buon governo del potere discrezionale esercitabile in
materia, sindacabile per eccesso di potere, ha accolto il ricorso, annullando
il provvedimento di diniego impugnato, e condannando il Ministero della Difesa
anche al pagamento delle spese giudiziali.

Per effetto delle sentenza resa
dal Tar il giovane aragonese avrà diritto alla concessione dell’equo indennizzo
mentre il Ministero della Difesa dovrà pagare le spese giudiziali.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *