Giudiziaria

“Te ne devi andare da Canicattì sennò ti levo di mezzo”, manca la querela: prosciolti padre e figlia 

Prosciolti padre e figlia perché l’azione penale non poteva essere promossa per difetto di idonea querela

Pubblicato 2 settimane fa

“Il reato contestato, seppur astrattamente configurato, non può essere posto a fondamento di una sentenza di condanna”. Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Andrea Terranova, ha disposto il non luogo a procedere nei confronti di Antonio e Jasmine Bennici, 57 anni e 28 anni, entrambi di Canicattì. Padre e figlia, difesi dall’avvocato Gioacchino Sanfilippo, erano finiti a processo per lesioni aggravate e, solo il genitore, anche per minaccia. La vicenda risale al gennaio 2023.

I congiunti, secondo l’impianto accusatorio, avrebbero aggredito una terza persona a margine di una discussione. Il quarantottenne sarebbe stato colpito con una stampella dall’uomo mentre la figlia lo avrebbe graffiato ad un braccio. Agli atti anche la contestazione di minaccia: “Non lo hai capito che te ne devi andare da Canicattì se non lo fai ti levu di mezzu”. Tutti reati che però non sono perseguibili in assenza di querela. La persona offesa, infatti, si è limitato a rappresentare alla polizia giudiziaria le modalità della condotta senza richiedere formalmente la punizione degli autori. Una condizione necessaria sancita dalla riforma Cartabia che impone una verifica preliminare al fine di risolvere eventuali questioni di procedibilità. Come nel caso di specie.

Per questo motivo il giudice, accogliendo la richiesta del pm Rita Barbieri e della difesa, ha prosciolto padre e figlia perché l’azione penale non poteva essere promossa per difetto di idonea querela. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *