Giudiziaria

Uccise ragazzo davanti discoteca, riconosciuti i futili motivi: condannato a 23 anni

Pietro Alberto Mule' ha avuto 23 anni e sei mesi, contro i 16 a lui inflitti in primo grado

Pubblicato 1 anno fa

Pena aumentata in appello per l’imputato dell’omicidio di Paolo La Rosa, assassinato davanti a una discoteca di Terrasini nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2020: Pietro Alberto Mule’ ha avuto 23 anni e sei mesi, contro i 16 a lui inflitti in primo grado.

La seconda sezione della corte d’assise d’appello di Palermo, presieduta da Angelo Pellino, oggi ha ritenuto sussistente l’aggravante dei motivi abietti e futili, negata dalla corte d’assise nel primo processo, concluso il 7 marzo 2022. I giudici hanno accolto le tesi della Procura generale e dell’avvocato Massimo Motisi, legale di parte civile per la famiglia della vittima, che si batte da sempre per una punizione dura nei confronti dell’assassino di Paolo. Parte civile anche i Comuni di Cinisi e Terrasini, assistiti dagli avvocati Salvatore Palazzolo, Michele Palazzolo e Paolo Grillo: anche loro saranno risarciti.

Mule’ aveva vent’anni all’epoca del delitto, come la vittima: secondo la ricostruzione dei carabinieri, basata sulle testimonianze dei presenti, l’imputato litigo’ all’interno del locale con un buttafuori e all’esterno inizio’ a discutere animatamente con La Rosa, la cui sorella era stata legata a Filippo Mule’, cugino di Pietro Alberto. Quest’ultimo poi colpi’ con un fendente il coetaneo, provocandone la morte. Filippo Mule’ risponde del delitto in un altro processo, ancora in corso.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *