Scala dei Turchi patrimonio UNESCO, approvato Odg all’Ars: qual è l’iter per diventare grandi?

L’assemblea Regionale Siciliana ha approvato un ordine del giorno del deputato Panepinto, primo firmatario, che impegna il governo della regione ad avanzare la proposta di candidatura del sito “Scala dei Turchi” a patrimonio UNESCO.

Dopo il prestigioso riconoscimento del 1997 alla Valle dei Templi di Agrigento, anche un altro splendore del territorio agrigentino potrebbe diventare, più degli altri, un “valore” d’importanza e bellezza straordinaria.

Giovanni Panepinto

Per l’esponente Pd Giovanni Panepinto che ha organizzato anche un’iniziativa – proprio a Realmonte – sull’importanza del riconoscimento Unesco della Scala, afferma: “La spettacolare costa rocciosa che si erge a picco sul mare lungo la costa tra Realmonte e Porto Empedocle è un sito naturale suggestivo come pochi, affascinante meta di turisti anche grazie al panorama circostante che comprende gran parte della costa agrigentina. E’ giusto che tale bellezza venga inserita tra le località ad alta valenza culturale e naturalistica, affinché possa esserci un adeguato ritorno di immagine oltre alla massima possibilità di tutela che purtroppo, oggi, difficilmente si riesce a garantire“.

Chi non sarebbe d’accordo con tali affermazioni?Sicuramente però fa riflettere il perché, nessun rappresentante politico fino ad oggi, non aveva mai pensato di riuscire a far approvare almeno un odg per dare più lustro e più tutela ad un bene così straordinario.

Ma qual è la procedura, l’iter, che adesso la Regione Sicilia dovrà presentare per la candidatura della Scala dei Turchi a patrimonio Unesco?

Le proposte per candidare siti nella lista del Patrimonio mondiale culturale e naturale dell’UNESCO sono promosse e trasmesse alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO da chiunque ne abbia interesse, meglio se istituzioni, enti, amministrazioni pubbliche e associazioni. La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, valutato l’ambito della proposta, assegna la stessa al Ministero o ai ministeri competenti per materia, i quali avviano l’attività istruttoria.

L’Amministrazione assegnataria della candidatura procede a contattare il proponente anche al fine di acquisire gli indispensabili elementi informativi e tecnici necessari per la presentazione della stessa. Entro il termine di 180 giorni dalla ricezione della proposta, l’Amministrazione competente completa l’istruttoria relativa alla candidatura presentata, richiedendo, eventualmente, alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ulteriore tempo per completare l’acquisizione della documentazione necessaria. Conclusa l’attività istruttoria, l’Amministrazione che l’ha condotta presenta alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO gli esiti del lavoro svolto, proponendo la presentazione immediata della candidatura all’UNESCO ovvero la sua sospensione, motivando in ogni caso la decisione assunta.

La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, a sua volta, tenuto conto dell’attività istruttoria svolta e della proposta formulata dall’Amministrazione competente, esprime in modo non vincolante il proprio parere e lo trasmette al Ministero degli Affari Esteri. Quest’ultimo adotta le proprie determinazioni e trasmette alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO le relative decisioni assunte. La Rappresentanza, a sua volta, trasmette i dossier di candidatura al Segretariato UNESCO competente.

Per quanto l’iter non sia certamente breve e l’esito non così scontato, l’auspicio è che cresca la sensibilità di chi vive il territorio e aumenti la “cultura del bello”, perché troppo brutto, per troppo tempo, ha “invaso” gli spazi meravigliosi di Agrigento e la sua provincia.

Commista al menefreghismo, che non possiamo più permetterci.