Figlio del boss di Sciacca al deputato La Vardera: “Quando c’era la mafia..”
La denuncia del vicepresidente della commissione antimafia che ha raccontato l'episodio avvenuto in un bar a Ribera
“Quando c’era la mafia si stava meglio, l’acqua per l’agricoltura non mancava e quindi è inutile che ci venite a raccontare le fiabe”. Questo si è sentito dire, in piazza Zamenhof a Ribera, dove è stato per un incontro elettorale essendo candidato al parlamento europeo, il deputato di “Sud chiama Nord” all’Ars, nonché vice presidente della commissione regionale antimafia, Ismaele La Vardera. Il giornalista televisivo, ex inviato de “Le iene”, dopo che l’interlocutore si è qualificato per il “figlio di un mafioso condannato a tre ergastoli”, è stato alla squadra mobile della questura di Agrigento dove, ai poliziotti, ha raccontato quanto gli era accaduto, cosa aveva sentito.
La Vardera ha fornito ai poliziotti delle foto fatte con il cellulare che sono servite per identificare il figlio del boss. “Mando un messaggio a chiunque si avvicinerà a me in questa campagna elettorale, ogni cosa che dite e fate sarà da me denunciata, state alla larga da me perché non solo la mafia e i mafiosi mi fanno schifo, ma soprattutto i figli e i parenti dei mafiosi che non si sono dissociati dalla melma dei loro parenti mafiosi” -ha scritto sui social il vice presidente della commissione antimafia dell’Ars.
La Vardera, attraverso i suoi canali social, racconta l’episodio: “Ho capito chi era perché alla fine dei suoi deliri, ha avuto pure l’ardire di presentarsi come figlio di un boss condannato, della serie lei non sa chi sono io. Orbene caro figlio del boss sappia che ho preso il suo numero di targa, e l’ho anche fotografato per ben due volte mentre pensava a modo suo di intimorirmi evocando il nome di suo padre. Sappia che non fa spaventare nessuno, la filastrocca becera di “quando c’era la mafia” si stava meglio la può raccontare a chi sa lei e non certo al vicepresidente della commissione antimafia che puntualmente sta andando a riferire tutto alla Questura. Mando un messaggio a chiunque si avvicinerà a me in questa campagna elettorale, ogni cosa che dite e fate sarà da me denunciata, state alla larga da me perché non solo la mafia e i mafiosi mi fanno schifo, ma soprattutto i figli e i parenti dei mafiosi che non si sono dissociati dalla melma dei loro parenti mafiosi.”