Mafia

Il mandamento mafioso di Lucca Sicula, il favarese Caramazza non risponde al gip 

Caramazza è accusato di associazione mafiosa e, in particolare, di essere un uomo d’onore della famiglia di Favara

Pubblicato 2 mesi fa

Si è avvalso della facoltà di non rispondere anche Francesco Caramazza, il cinquantunenne di Favara arrestato lo scorso weekend nell’operazione antimafia che ha smantellato il mandamento mafioso di Lucca Sicula. L’indagato, fermato dai carabinieri a Reggio Calabria, è comparso davanti il gip Irene Giani per l’interrogatorio di garanzia. Anche lui, così come altri coinvolti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo è difeso dall’avvocato Salvatore Virgone.

Caramazza è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e, in particolare, di essere un uomo d’onore della famiglia mafiosa di Favara. Secondo l’accusa, il favarese avrebbe avuto un ruolo decisivo nelle ingerenze del mandamento mafioso di Lucca Sicula nell’appalto per il completamente della rete fognaria di Ribera ma anche nei lavori urgenti per la riparazione della strada di collegamento Bivio Imperatore- Ponte Pedano.

Caramazza è personaggio noto alle forze dell’ordine. Nel 2012 era stato arrestato nell’operazione “Maginot”, l’inchiesta che smantellò la rete di fiancheggiatori dell’ex capo della mafia agrigentina Giuseppe Falsone. Caramazza, per questa vicenda, era stato condannato ad otto anni di reclusione tornando in libertà alla fine del 2017

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