Mafia

Mafia, 37 anni fa l’omicidio di Ninni Cassarà e dell’agente Antiochia

Cassarà, vice dirigente della squadra Mobile palermitana, con le sue indagini, aveva inferto duri colpi a cosa nostra

Pubblicato 2 anni fa

Il 6 agosto 1985 il vice questore aggiunto Antonino “Ninni” Cassarà e l’agente Roberto Antiochia furono uccisi a Palermo da un commando mafioso di nove uomini armati di kalashnikov, che li trucidarono mentre erano in auto sotto casa del funzionario. Cassarà, vice dirigente della squadra Mobile palermitana, con le sue indagini, aveva inferto duri colpi a cosa nostra. Antiochia, che a Palermo aveva lavorato al fianco di Beppe Montana, ucciso pochi giorni prima, nonostante fosse stato trasferito a Roma decise di restare in Sicilia ed aiutare i colleghi nelle indagini per l’omicidio del capo della catturandi. Nel loro ricordo, a partire da oggi, sarà possibile visitare il “percorso della memoria”, realizzato all’interno del Complesso Santa Elisabetta, sede della Squadra mobile di Palermo, dove sono custodite anche le loro storie.

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ha partecipato stamarrina alla cerimonia di commemorazione del vicequestore Ninni Cassarà e dell’agente della Polizia di Stato Roberto Antiochia, uccisi in un agguato mafioso il 6 agosto 1985. “Il fiuto investigativo di Cassarà è stato un punto di riferimento per il pool di magistrati antimafia e le sue indagini hanno avuto un ruolo di primo piano nell’istruzione del Maxiprocesso. Nel barbaro agguato di stampo mafioso di 37 anni fa perse la vita anche Antiochia, giovane agente del quale si ricorda il coraggio e lo spirito di abnegazione nel condurre indagini al fianco del commissario di polizia Beppe Montana prima e proprio di Cassarà in seguito”, ha detto Lagalla. 

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