Mafia, Bruno Contrada: “Processo iniquo, io uomo leale dello Stato”
Momenti di tensione in aula, nel corso dell'udienza per la domanda di riparazione di ingiusta detenzione per Bruno Contrada
Momenti di tensione in aula, nel corso dell’udienza per la domanda di riparazione di ingiusta detenzione per Bruno Contrada. Al termine dell’intervento del sostituto procuratore generale Carlo Marzella, che ha ripercorso i momenti salienti della sua vicenda giudiziaria leggendo stralci della sentenza, Bruno Contrada, si è alzato, non senza difficoltà in quanto affetto da grossi problemi di deambulazione, mostrando il suo certificato penale. E rivolgendosi direttamente al pg Marzella, Contrada ha esclamato: “Ecco a lei il mio certificato penale: E’ nullo! io sono stato assolto. Io sono incensurato come risulta dal certificato. Ha capito? Lei mi accusa di cose non vere”. A quel punto è intervenuta la Presidente della corte Adriana Piras, che ha detto: “Lei non si può mettere a tu per tu con il procuratore, lei può fare tutte le sue dichiarazioni, ma non le è consentito in maniera assoluta di mettersi in interlocuzione diretta con il procuratore generale”. E Contrada di rimando: ” Non posso ammettere che si dicano cose non vere”. Gli animi si sono poi calmati, Contrada, raggiunto dal figlio Guido – che è legale – si è riseduto e l’udienza è ripresa con l’intervento del legale di Contrada, Stefano Giordano.
“Contro di me è stato fatto un processo iniquo. Ho ricevuto le infami accuse di criminali mafiosi da me contrastati per anni. Io Ho lottato per più di 30 anni contro criminali che mi hanno poi accusato”. Sono le parole di Bruno Contrada che, al termine dell’udienza davanti alla Corte d’appello di Palermo che dovrà decidere sul risarcimento per ingiusta detenzione, ha reso dichiarazioni spontanee. “Criminali come Gaspare Mutolo e come Tommaso Buscetta. Delinquenti come Marchese, malfattori e trafficanti di droga – dice Contrada – come Marino Mannoia, mio presunto accusatore: ma è stato in realtà il mio difensore”.
“La mia posizione penale è nulla e non posso sentire una nuova requisitoria a mio carico, perché nella mia esistenza di uomo e di servitore dello stato sono sempre stato fedele allo Stato è non ho mai commesso nessuna infrazione alla legge neppure una contravvenzione stradale. Sentire queste accuse mi fa ribollire il sangue”. Lo ha detto rendendo dichiarazioni spontanee Bruno Contrada nell’udienza per domanda di riparativa per ingiusta detenzione a Palermo. “Intendo solo essere reintegrato nei miei diritti – dice – Che io debba sentire un pg che ripete tutte le accuse che sono state cancellate non solo dalla corte europea, per cui ero stato sottoposto a pena disumana, è degradante e mi fa ribollire il sangue”. (Adnkronos)