Mafia

Mafia e scommesse, inchiesta “All In”: 6 condanne e 6 assoluzioni

Secondo la ricostruzione dell'accusa due gruppi criminali riuscivano a incassare anche 2,5 milioni di euro al mese

Pubblicato 3 anni fa

Il Gup del tribunale di Palermo Paolo Magro ha condannato sei imputati a pene comprese fra due e poco piu’ di tre anni, assolvendone altri sei, nell’ambito della seconda tranche dell’inchiesta All In, su mafia e scommesse. Accolte in parte le tesi del pm Dario Scaletta, della Direzione distrettuale antimafia, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Salvatore De Luca.

Tre anni e 2 mesi di carcere ciascuno sono stati inflitti a Rosario Chianello e Michelangelo Guarino; 3 anni ad Antonino Inserra; 2 anni a testa infine a Maurizio Di Bella, Davide Catalano e Salvatore Lombardo. La decisione e’ stata emessa col rito abbreviato, che da’ diritto a uno sconto di pena di un terzo. Gli assolti sono Francesco Di Gregorio, Matteo Calascibetta, Biagio Longobardi, Armando Giuliano, Gaetano Di Gregorio e Emilio Seidita. Restituiti i punti Snai Corner di Gragnano (Napoli) e Stanleybet, mentre sono stati confiscati gli altri beni che erano stati sequestrati, 4 agenzie che sono a Palermo e a Belmonte Mezzagno (Palermo) per un valore complessivo di circa 800 mila euro.

Secondo la ricostruzione dell’accusa due gruppi criminali riuscivano a incassare anche 2,5 milioni di euro al mese. Le scommesse venivano convogliate in agenzie regolarmente autorizzate, che pero’ disponevano di “conti gioco” intestati a terzi, grazie all’utilizzo di piattaforme straniere illegali.

Cosa nostra avrebbe puntato sulle nuove frontiere del gioco a Malta, in Romania, in Lituania e in altri Paesi dell’Est, dove le legislazioni sono molto permissive e hanno sede i server che gestiscono le puntate. Le due tranche dell’indagine All In erano state gestite dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo, coordinati dalla Dda. Le accuse andavano dall’associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo delle scommesse alla truffa ai danni dello Stato, piu’ iltrasferimento fraudolento di valori. 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *