Mafia

Mafia, inchiesta Montagna: Maglio ai domiciliari, Daniele Fragapane resta in carcere

Il gup del Tribunale di Palermo Marco Gaeta, in accoglimento dell’istanza avanzata dagli avvocati Giovanni e Tanja Castronovo, ha disposto la revoca della misura cautelare in carcere sostituendola con quella dei domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico nei confronti di Calogero Maglio, operaio 52enne di Favara, arrestato nell’ambito della maxi operazione Montagna. La decisione arriva […]

Pubblicato 5 anni fa

Il gup del Tribunale di Palermo Marco Gaeta, in accoglimento dell’istanza avanzata dagli avvocati Giovanni e Tanja Castronovo, ha disposto la revoca della misura cautelare in carcere sostituendola con quella dei domiciliari con obbligo di braccialetto elettronico nei confronti di Calogero Maglio, operaio 52enne di Favara, arrestato nell’ambito della maxi operazione Montagna. La decisione arriva a tre mesi dalla sentenza di primo grado con cui Maglio è stato condannato a 4 anni e 8 mesi per ipotesi di reato di tentata estorsione e truffa. E’ caduta invece l’accusa di associazione mafiosa. Da qui l’affievolimento dell’esigenza cautelare. 

Resta in carcere, invece, Daniele Fragapane. L’istanza avanzata dall’avvocato Giuseppe Barba, che difende Fragapane, è stata rigettata dal gup Marco Gaeta. Il cugino del boss Francesco è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa a 6 anni e 8 mesi. Secondo gli inquirenti Fragapane, che era stato arrestato in Belgio dove risiedeva e svolgeva l’attività di calciatore, per un periodo avrebbe coadiuvato il cugino alla guida della locale famiglia mafiosa. Circostanza che però è stata nettamente ridimensionata con la sentenza di primo grado. 

Nelle prossime ore il giudice si pronuncerà anche sulle richieste di scarcerazione avanzate dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Angela Porcello, dei fratelli Stefano e Gerlando Valenti. Questi ultimi sono stati condannati soltanto per concorso esterno in associazione mafiosa a 6 anni e 8 mesi di reclusione (la procura chiedeva 20 anni per il primo mentre 15 anniper il secondo).

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