Mafia

Mafia, la cosca di Favara e l’incendio dell’autorimessa: “Vado a fare la nafta..”

L’incendio, che bruciò ben 12 veicoli causando un danno pari a 20 mila euro, doveva essere un chiaro avvertimento al titolare dell’impresa, diretto concorrente di uno degli odierni indagati

Pubblicato 1 anno fa

“Un lavoro di questo si paga..gli devi dire che il lavoro è fatto.. ora dammi i soldi”. L’inchiesta Condor, l’operazione dei carabinieri che ha svelato la riorganizzazione di cosa nostra e stidda nell’agrigentino, porta alla luce anche un pesante danneggiamento su commissione ai danni di una ditta che si occupa di soccorso stradale ad Agrigento. L’incendio, che bruciò ben 12 veicoli causando un danno pari a 20 mila euro, doveva essere un chiaro avvertimento al titolare dell’impresa, diretto concorrente di uno degli odierni indagati. 

Quattro i protagonisti della vicenda: Giuseppe Sicilia, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Favara, Domenico Lombardo, cognato e autista del boss, il fratello Ignazio Sicilia, e Salvatore Galvano, titolare di una ditta di deposito di custodia auto. I primi due sono finiti in carcere mentre gli altri ai domiciliari. La contestazione iniziale è danneggiamento aggravato dal metodo mafioso, circostanza aggravante però non accolta dal giudice. 

Le cimici e le telecamere, però, riprendono e registrano – passo dopo passo – quanto avvenuto il 4 marzo 2020. Secondo quanto ricostruito dalla Dda di Palermo, a dare materialmente  fuoco al deposito sono Ignazio Sicilia e Domenico Lombardo, accompagnati da Salvatore Galvano che avrebbe svolto il ruolo di autista e palo. Giuseppe Sicilia, insieme al cognato Lombardo, avrebbe invece fatto benzina nel pomeriggio riempiendo una tanica poi effettivamente usata per il danneggiamento. 

Le microspie registrano: “Ora te lo dico io come dobbiamo fare.. lo sai che io sono tuo fratello più grande..tu conti fino a dodici, tredici e ce ne andiamo.. io butto una sigaretta di questa che è accesa..” L’epilogo è oltremodo chiaro: “Gliel’ho messo sopra il cofano e… pum”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *