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Mafia, rigettata confisca all’imprenditore Scariano: dissequestrati beni per 3mln

I giudici della seconda sezione penale misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento hanno rigettato la richiesta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, oltre quella personale in cui si richiedeva l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di Giuseppe Scariano, 67 anni, imprenditore di Favara. La richiesta di confisca di beni, avanzata […]

Pubblicato 5 anni fa

I giudici della seconda sezione penale misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento hanno rigettato la richiesta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, oltre quella personale in cui si richiedeva l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di Giuseppe Scariano, 67 anni, imprenditore di Favara.

La richiesta di confisca di beni, avanzata e proposta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento, riguardava le quote della società Gest Querry srl e alcuni rapporti bancari. 

Nel 2018 la Dia di Agrigento, su provvedimento emesso dal Tribunale, aveva sequestrato preventivamente a Scariano beni per 3 milioni di euro tra cui 14 fabbricati, 25 terreni e quote societarie. Adesso la sezione misure di prevenzione, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ha disposto il dissequestro dei beni e l’immediata riconsegna.

Il Tribunale ha ritenuto sussistente e accertata una effettiva pericolosità sociale ma soltanto nel periodo che va dal 1997 al 2003. La stessa pericolosità, scrivono i giudici, oggi non è più attuale e quindi sussistente. Da questa circostanza ne consegue l’impossibilità di adozione di qualsiasi misura personale per – appunto – mancanza dell’attualità della pericolosità sociale e per non coincidenza della stessa per ciò che riguarda quella patrimoniale. 

Per la Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento, ufficio che ha proposto la misura patrimoniale e personale, Scariano fa parte del “sodalizio criminale di stampo mafioso operante nella provincia di Agrigento avente quale finalità l’illecita applicazione di opere nel settore degli appalti”.

Il collegio delle difese è composto dagli avvocati Angela Porcello, Giuseppe Barba,Giacomo Triolo, Fabio Quattrocchi e Pietro Maragliano.

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