Mafia

“Proelio”, abigeato e droga controllati da Cosa Nostra: chiesta conferma condanne

Il procuratore generale Andrea Ursino, al termine della requisitoria, ha avanzato la richiesta di confermare le condanne avvenute nell’ambito del processo di primo grado dell’inchiesta “Proelio” – condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania – che avrebbe fatto luce su ben radicati legami tra due clan di Cosa Nostra – quello Fragapane di Santa Elisabetta […]

Pubblicato 4 anni fa

Il procuratore generale Andrea Ursino, al termine della requisitoria, ha avanzato la richiesta di confermare le condanne avvenute nell’ambito del processo di primo grado dell’inchiesta “Proelio” – condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania – che avrebbe fatto luce su ben radicati legami tra due clan di Cosa Nostra – quello Fragapane di Santa Elisabetta e quello Errigo di Comiso – scoprendo anche un giro di droga e abigeato controllato proprio dalle famiglie mafiose. 

L’unica “eccezione” è uno sconto di pena avanzato per il collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta, di Favara: in primo grado è stato condannato a cinque anni e quattro mesi di reclusione; il pg chiede che sia condannato alla pena di 4 anni e 2 mesi. 

In primo grado sono arrivate quattro condanne e tre assoluzioni: venti anni di carcere sono stati inflitti a Francesco Fragapane, capo del mandamento della “Montagna”; sei anni a Girolamo Campione, cinque anni al favarese Salvatore Montalbano. Erano stati assolti, invece, Roberto Lampasona, Antonino Mangione,  e Antonino Manzullo.

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