Mafia

Vent’anni fa la scomparsa di Caponnetto, iniziative per ricordare il capo del pool antimafia

Nel ventennale della scomparsa la fondazione Caponnetto ha celebrato con un incontro il magistrato che guido' il pool antimafia

Pubblicato 1 anno fa

Nel ventennale della scomparsa la fondazione Caponnetto ha celebrato con un incontro il magistrato che guido’ il pool antimafia, Antonino Caponnetto, nel giardino a lui intitolato su lungarno del Tempio. “E’ un’iniziativa simbolica ma centrale – sottolinea il presidente della fondazione, Salvatore Calleri – lanciamo un appello affinche’ la lotta alla mafia ritorni un tema privilegiato nel confronto socio-politico nell’ambito di un progetto reale di legalita’”. 

All’evento, oltre alla nipote Elisabetta Caponnetto, erano presenti il viceprefetto di Firenze, Eugenio Di Agosta, la consigliera comunale, Mimma Dardano, esponenti della fondazione Pertini e il Commissario Unico alle bonifiche discariche abusive, generale Giuseppe Vadala’. In questa occasione la fondazione Caponnettoha consegnato il premio Omcom 2022 (Osservatorio mediterraneo criminalita’ organizzata e mafia) al rapper poliziotto, Uno sbirro qualunque, che lancia con le sue canzoni messaggi di legalita’ ai giovani sui social network. Le celebrazioni sono partite in mattinata con il concerto della fondazione Pertini in ricordo di Carla Voltolina, giornalista e partigiana, consorte del presidente della Repubblica e grande amica del magistrato fiorentino, e la passeggiata nella via a lei dedicata a Novoli.

Successivamente nel giardino di lungarno del Tempo la fondazione ha dedicato un ricordo a Caponnetto con la lettura di alcune sue frasi simbolo. Infine ha consegnato la targa Omcom al rapper Uno sbirro qualunque, facendo sentire la sua musica. “In questi anni – spiega il rapper che si esibisce con il passamontagna per tutelare la sua identita’ – c’e’ stato un declino dei messaggi veicolati dal rap, molti si vantano di compiere reati e attaccano le forze dell’Ordine, quindi 2 anni fa ho deciso di fare canzoni per contrastarli”. Un esempio e’ il dissing rap, che l’ha reso popolare sui social, contro l’artista neomelodico Niko Pandetta, nipote del boss siciliano Salvatore Cappello, arrestato qualche mese fa a Milano in seguito alla condanna per spaccio ed evasione. “Noi abbiamo un approccio anomalo – chiarisce Calleri – abbiamo prodotto tre libri sul tema e deciso di parlare un linguaggio diverso, seminando la lotta alla mafia in una maniera moderna. Per questo premiamo Uno sbirro qualunque che lancia messaggi contro la mafia e la violenza sulle donne”.

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