Licata

Inchiesta Halycon, i boss Lauria e Occhipinti volevano ricompattare famiglia mafiosa di Licata

Giovanni Lauria è sicuramente il personaggio centrale dell’operazione Hatycon: personaggio di spicco di Cosa Nostra agrigentina fu l’ambasciatore per conto dell’allora latitante e capo della mafia in provincia Giuseppe Falsone e per questo condannato.  Nonostante la condanna ricevuta e la pena espiata – scrivono gli inquirenti –  Giovanni Lauria  non ha interrotto i rapporti con la […]

Pubblicato 5 anni fa

Giovanni Lauria è sicuramente il personaggio centrale dell’operazione Hatycon: personaggio di spicco di Cosa Nostra agrigentina fu l’ambasciatore per conto dell’allora latitante e capo della mafia in provincia Giuseppe Falsone e per questo condannato. 

Nonostante la condanna ricevuta e la pena espiata – scrivono gli inquirenti –  Giovanni Lauria  non ha interrotto i rapporti con la consorteria ed è emerso nelle indagini che oggi hanno portato alla sua cattura quale assoluto protagonista di cosa nostra.

La figura di Giovanni Lauria è inoltre comparsa anche nella indagine denominata Assedio, condotta dall’Arma Territoriale di Agrigento, nel cui contesto è stata documentata una rinnovata coesione all’interno di cosa nostra agrigentina tra gruppi mafiosi, in passato anche dialetticamente contrapposti,  riconducibili alla famiglia di Licata.

Come emerso nel contesto investigativo in parola, a seguito della sua scarcerazione avvenuta nell’ottobre 2017, Angelo Occhipinti aveva acquisito un ruolo di vertice in seno alla consorteria mafiosa di Licata ed aveva eletto a quartier generale del gruppo da lui diretto un magazzino dove egli teneva un jammer che attivava ogni qual volta avevano corso delle riunioni con altri uomini d’onore, e ciò nell’evidente convinzione che detto dispositivo avrebbe rappresentato un argine invalicabile alle investigazioni, rendendo impossibile la captazione dei dialoghi da parte degli investigatori.

Nel corso di una di tali riunioni è stato possibile registrare un colloquio intercorso proprio tra Giovanni Lauria e Angelo Occhipinti, avente straordinaria importanza investigativa, giacché si registrava l’intenzione dei due capi di unire i rispettivi gruppi al fine di ricompattare la famiglia mafiosa di Licata e ciò, evidentemente, per amplificarne il potere criminale e farla divenire una delle articolazioni mafiose più pericolose dell’intera cosa nostra.

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